Rubano un iPhone 16 Pro, ma non lo spengono: i Carabinieri lo recuperano grazie al sistema gps
Fermati due cittadini di origini marocchine di 34 e 37 anni. Mentre il 37enne è stato denunciato per ricettazione, si è scoperto che il 34enne era ricercato per violazione del divieto di dimora in città
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La mattina del 2 febbraio 2025, in via Dietro Filippini a Verona, un equipaggio della Sezione Radiomobile dei Carabinieri è stato fermato da due passanti mentre percorrevano la medesima strada.
I due cittadini hanno denunciato il furto del proprio iPhone 16 Pro, avvenuto il giorno precedente. Grazie al sistema di geolocalizzazione, il telefono risultava acceso e la posizione segnava fosse poco più avanti sulla stessa strada, permettendo così ai militari di intervenire rapidamente.
Durante la perlustrazione, i Carabinieri hanno individuato due uomini di origine marocchina, rispettivamente di 34 e 37 anni. Dopo averli fermati e perquisiti, il telefono rubato è stato trovato addosso al 37enne.
Il 34enne era ricercato
Ma la vicenda ha preso una piega inaspettata: dagli accertamenti nelle banche dati delle forze dell'ordine è emerso che il 34enne era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Verona per la violazione di un divieto di dimora nella città.
I due uomini sono stati condotti in caserma per gli accertamenti di rito. Il 34enne è stato arrestato e trasferito nel carcere di Montorio, mentre il 37enne è stato denunciato in stato di libertà per ricettazione. Il telefono è stato restituito ai legittimi proprietari.
Le autorità ricordano che, in base al principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone coinvolte sarà definitivamente accertata solo in caso di sentenza irrevocabile di condanna.