A Bussolengo

Non solo benzinaio e gioielleria, banda italo-russa ha tentato la rapina con pistola anche nella pizzeria "La Cascina"

I fatti risalgono alla notte del 21 gennaio 2024: la reazione del pizzaiolo, che rimase ferito, mandò all'aria il colpo. La banda è la stessa che, nel febbraio 2024, ha rapinato un distributore di benzina e una gioielleria

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Arrestati i tre banditi che hanno rapinato la pizzeria "La Cascina"

Nella mattina del 19 febbraio 2025, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Verona, al termine di un'indagine lunga oltre un anno, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Verona, su richiesta della Procura della Repubblica scaligera. I destinatari dei provvedimenti sono tre membri di una banda dedita a rapine a mano armata, già sottoposti a misure cautelari.

Arresti decisivi per la banda italo-russa

I fatti risalgono alla notte del 21 gennaio 2024, quando due malviventi, uno armato di pistola e l'altro con un coltello di 20 centimetri, fecero irruzione nella pizzeria "La Cascina" di Bussolengo, intimando ai presenti:

“Questa è una rapina”.

Mentre il rapinatore armato di pistola si posizionò all'ingresso, minacciando i presenti, quello con il coltello si avvicinò alla cassa per portarla via. A questo punto, però, la situazione prese una piega inaspettata: il proprietario della pizzeria e il pizzaiolo reagirono, scatenando una violenta colluttazione.

Nel corso del confronto, uno dei rapinatori utilizzò uno spray urticante e un fumogeno per fuggire. Durante il parapiglia, il pizzaiolo rimase ferito e uno dei malviventi, un 21enne di origini russe, venne bloccato fino all'arrivo dei Carabinieri, che lo arrestarono in flagranza.

Le indagini e l'arresto dei complici

Il caso divenne oggetto di un'indagine complessa da parte dei Carabinieri, resa difficile dall'assenza di collaborazione del rapinatore arrestato e dall'uso di telefonini "dedicati" da parte dei membri della banda, con schede intestate a persone ignare.

Partendo da una di queste schede SIM, gli investigatori riuscirono a identificare un 27enne italiano, che, messo alle strette dalle prove, decise di confessare.

Gli indagati sono gli stessi che, nel mese di febbraio 2024, avevano messo a segno altre rapine, tra cui quella a un distributore di benzina sulla tangenziale sud di Verona e la rapina alla gioielleria "Gioielli di Valenza" nel centro commerciale La Grande Mela di Bussolengo, durante la quale furono arrestati due membri della banda nel mese di ottobre 2024.

Le indagini hanno rivelato che i rapinatori avevano organizzato la divisione del bottino, con gli organizzatori che avrebbero ricevuto un quinto del totale, mentre il resto sarebbe stato distribuito tra gli esecutori materiali. Gli accertamenti sono stati condotti tramite analisi delle chat, delle foto e dei video scambiati dai banditi, oltre a indagini sui tabulati telefonici e sui filmati delle telecamere di sorveglianza.

Questo ha permesso di confermare che i rapinatori avevano effettuato sopralluoghi nella pizzeria prima del colpo. Durante le perquisizioni, è stato trovato anche il passamontagna probabilmente utilizzato nella rapina. Gli arrestati, oltre ad essere accusati della tentata rapina, devono rispondere anche di porto abusivo di armi e delle lesioni causate al pizzaiolo durante la colluttazione.

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