Il vino dealcolato tra innovazione e tradizione: l'opinione di Joe Bastianich e il nuovo codice della strada
Il dibattito sulla nuova tendenza tra innovazione e tradizione, l'opinione di Joe Bastianich e le riflessioni sul nuovo codice della strada

Il Vinitaly, il più importante salone internazionale del vino, torna anche quest'anno a Verona, dal 6 al 10 aprile 2025, un evento che raccoglie produttori, esperti e appassionati da tutto il mondo. Quest’edizione promette di essere ancora più innovativa, con un’attenzione particolare ai nuovi trend del settore, tra cui il vino dealcolato, che sta conquistando sempre più spazio.
Una Tendenza in Crescita al Vinitaly 2025
Il vino dealcolato sta diventando uno dei protagonisti di questa edizione di Vinitaly, grazie alla crescente domanda dei consumatori che cercano alternative per continuare a gustare il vino senza rinunciare al piacere di un buon bicchiere. Questo vino viene ottenuto tramite un processo che può avvenire in vari modi, ma i più comuni sono la distillazione a bassa temperatura o l'uso di filtri speciali che separano l'alcol dal resto del vino. Il risultato è una bevanda che conserva il sapore tipico del vino, ma con una percentuale di alcol molto bassa, sotto lo 0,5%, permettendo così di gustarlo senza gli effetti dell'alcol.

Inoltre, il vino dealcolato sta guadagnando popolarità anche in seguito alle nuove norme del Codice della Strada, entrate in vigore il 14 dicembre 2024, che hanno inasprito le sanzioni per la guida in stato di ebbrezza. Le nuove norme stabiliscono che chi viene sorpreso con un tasso alcolemico nel sangue compreso tra 0,5 e 0,8 g/l rischia multe da 573 a 2.170 euro e la sospensione della patente da 3 a 6 mesi. Se il tasso supera 0,8 g/l, le pene diventano più severe, includendo arresto, multe più elevate e sospensione della patente per periodi più lunghi. Inoltre, per i recidivi, è previsto l'obbligo di installare un dispositivo alcolock sul veicolo, che impedisce l'avvio del motore se viene rilevata la presenza di alcol. Di conseguenza, il vino dealcolato rappresenta una soluzione ideale per chi desidera mantenere l'esperienza del consumo vinicolo senza incorrere nelle nuove restrizioni legali.
L'Opinione di Joe Bastianich sul Vino Dealcolato
Non tutti sono a favore del consumo del vino dealcolato. Joe Bastianich, ristoratore con 16 ristoranti e fondatore dell'azienda vinicola Bastianich Wines, ha espresso la sua opinione critica riguardo questo prodotto.
"La fermentazione è un miracolo laico, che permette all'uva, naturalmente priva di alcol, di trasformarsi in vino. Il vino dealcolato, dunque, pare un controsenso, perché sottrae proprio l'elemento che si ottiene con la vinificazione. Per chi cerca alternative, ci sono molte opzioni valide. [...] Dealcolato significa dire addio all'invecchiamento"
Inoltre, Bastianich sottolinea che il vino dealcolato è particolarmente energivoro, richiedendo una doppia lavorazione: una per la fermentazione alcolica e una per rimuovere l'alcol. Questo processo consuma ingenti quantità di acqua e comporta una significativa perdita di prodotto. Sebbene nasca con l'intento di essere salutare, si trasforma in una bevanda molto zuccherina e con un notevole impatto ambientale.
"Nasce in sottrazione, ma di fatto si deve produrre due volte, per ottenere qualcosa che meglio sarebbe chiamato succo d'uva di ritorno"
Riconosce, tuttavia, che il problema dell’alcol è molto sentito.
"Certo, la mia non è una posizione pro-alcol… Ma la sfida, secondo me, è piuttosto quella di abbassare le gradazioni, senza dealcolare"
Infine, Bastianich solleva il problema della tecnologia necessaria per produrre il vino dealcolato.
"Togliere l'alcol, mantenendo acidità e tannini tramite filtri speciali, comporta interventi tecnologici costosi, riservati alla grande industria. Questo rischia di sovrastare la biodiversità, un peccato, perché la forza dei vini italiani sta nel territorio. [...] Gli assaggi che ho fatto finora non sono stati affatto entusiasmanti"
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