Guardia di Finanza

Finto notaio rilasciava attestazioni e certificava documenti con firme e timbri falsi

La sua attività è stata subito interdetta dal Giudice: aiutava a sbrigare pratiche burocratiche per chi avesse bisogno di validare atti romeni in Italia e viceversa. Così guadagnava decine di migliaia di euro, a fronte di redditi irrisori

Finto notaio rilasciava attestazioni e certificava documenti con firme e timbri falsi
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I Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno eseguito un’ordinanza di interdizione dall’esercizio dell’attività emessa dal GIP del Tribunale di Verona su proposta della locale Procura della Repubblica nei confronti di un soggetto di nazionalità rumena (recidivo) per le ipotesi di reato di contraffazione di pubblici sigilli e di strumenti destinati a pubblica autenticazione o certificazione e per l’uso di tali sigilli e strumenti contraffatti.

Finto notaio certificava documenti con firme e timbri falsi

Le attività di indagine svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona hanno consentito di rilevare come l’indagato utilizzasse timbri e documenti falsificati per il rilascio di attestazioni, legalizzazioni di documentazione e apostille.

 

Il soggetto si poneva quale consulente/intermediario per il disbrigo di pratiche burocratiche per chiunque avesse necessità di fare valere un atto italiano in Romania o, viceversa, un atto rumeno in Italia; ricevuto l’incarico, invece di rivolgersi agli uffici delle Autorità preposte al rilascio di dette certificazioni o a notai iscritti all’albo, l’indagato provvedeva personalmente a redigere gli atti richiesti e ad autenticare o attestare con timbri e firme false la veridicità dei documenti.

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Nel corso delle investigazioni le Fiamme Gialle hanno eseguito perquisizioni e sequestri probatori, delegati dall’Autorità Giudiziaria: oltre ai dispositivi informatici e a un’ingente mole di documentazione, sono stati posti in sequestro timbri riportanti l’emblema della Repubblica Italiana ed altri raffiguranti l’aquila che caratterizza lo stemma della Romania nonché timbri con nomi di funzionari pubblici e di notai, di entrambe le nazionalità, che si è scoperto essere di pura fantasia.

Interdetto dal Giudice, verifica fiscali sui suoi redditi

Grazie all’analisi della documentazione cartacea e dei dati emersi dai supporti informatici sequestrati è stato possibile ricostruire come l’indagato creasse ad hoc i vari documenti (atti notarili, certificazioni, ecc.), sui quali, una volta stampati, apponeva i timbri contraffatti e le firme di notai e pubblici funzionari inesistenti.

Le attività hanno inoltre consentito di rilevare come l’indagato guadagnasse da questa attività di consulenza decine di migliaia di euro pur risultando, nell’ultimo quadriennio, percettore di redditi irrisori, motivo per il quale è stato anche sottoposto a verifica fiscale.

La responsabilità dell’indagato sarà definitivamente accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile, vigendo la presunzione di non colpevolezza prevista dall’art. 27 della Costituzione.

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