Sciopero Lidl

“Con 7 miliardi di fatturato ci offrono buoni spesa”: i dipendenti LIDL in sciopero ad Arcole

Oltre 500 lavoratori in provincia, la maggioranza part-time. “Turni imposti e solo buoni spesa in cambio della flessibilità”. I sindacati chiedono salario fisso e premi di risultato

“Con 7 miliardi di fatturato ci offrono buoni spesa”: i dipendenti LIDL in sciopero ad Arcole
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Una mobilitazione nata da un malcontento crescente: anche nel Veronese, i dipendenti Lidl incrociano le braccia per protestare contro le proposte economiche dell’azienda, giudicate insufficienti. Al centro della contestazione, l’interruzione della trattativa sull’integrativo aziendale, la mancanza di premi di risultato e le condizioni organizzative che, secondo i lavoratori, impediscono una reale conciliazione tra lavoro e vita privata.

Buoni spesa al posto di aumenti: “Così non basta”

La catena Lidl, parte del gruppo tedesco Schwartz, opera nel settore della grande distribuzione con il modello discount e conta oltre 12.000 supermercati nel mondo. In Italia, e in particolare nel Veronese, la situazione ha portato allo sciopero per la delusione rispetto all’andamento delle trattative sul contratto integrativo.

Un lavoratore spiega:

“La trattativa per l’integrativo si è interrotta, e l’ha voluta interrompere Lidl. A fronte di 7 miliardi di fatturato con migliaia di euro di utili ogni anno, quello che è stato dato ai lavoratori sono semplicemente 150 € di buoni spesa da spendere in Lidl. È inaccettabile”.

Lavoratori in sciopero a Verona

Nel solo Veronese, Lidl impiega circa 500 lavoratori, il 75% dei quali con contratto part-time. Una condizione che secondo molti peggiora ulteriormente le difficoltà legate alla gestione degli orari e della vita privata.

Orari flessibili e zero certezze: “Così perdiamo la nostra vita”

Tra i nodi più critici c’è la gestione dei turni e delle festività, che secondo alcuni dipendenti non permette margini di scelta, soprattutto per le lavoratrici madri.

Una dipendente racconta:

“Per una mamma lavoratrice, lavorare nel settore commerciale è molto complicato. I turni e le festività vengono gestiti interamente dall’azienda. Non c’è possibilità di scelta, e questo rende difficile conciliare il lavoro con la vita familiare”.

Le organizzazioni sindacali chiedono l’introduzione di premi di risultato, un salario fisso aggiuntivo e una migliore organizzazione del lavoro, valorizzando la disponibilità dimostrata dai lavoratori.

“La disponibilità vuol dire che alla fine non hai più la tua vita privata – conclude un altro dipendente –. Vuol dire che l’azienda ti può dire il giorno prima se domani lavori al mattino, al pomeriggio, o se stai a casa. Anche la domenica. Questa flessibilità non è sostenibile: ci toglie ogni certezza e tempo per noi stessi”.

Stato di agitazione e sciopero nazionale il 24 maggio

A conclusione dell’incontro del 14 maggio 2025 a Bologna tra la direzione di Lidl Italia e le segreterie nazionali di Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTuCS, le proposte avanzate dall’azienda sono state definite del tutto insoddisfacenti. Dopo due mesi di trattative, l’impresa ha messo sul tavolo un’offerta composta da 300 euro in buoni spesa (200 iniziali più 100 aggiuntivi) e un’una tantum di 100 euro lordi erogabile solo in caso di firma dell’integrativo. Secondo i sindacati, l’offerta non rispecchia né l’andamento economico della catena – che vanta oltre 7 miliardi di fatturato e 1,3 miliardi di utili negli ultimi cinque anni – né il contributo quotidiano dei lavoratori.

Sono state avanzate proposte concrete, come premi di risultato, salario fisso aggiuntivo e buoni pasto, ma nessuna è stata accolta. A questo si aggiunge la critica all’attuale gestione del lavoro, definita “eccessivamente flessibile”, con carichi elevati e assenza di programmazione certa per chi lavora part-time.
Di fronte alla dichiarazione di mancanza di mandato da parte di Lidl per fare nuove proposte, i sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione, con il blocco degli straordinari e dei supplementari, e hanno indetto una giornata di sciopero nazionale per sabato 24 maggio 2025 su tutto il turno di lavoro. Ulteriori azioni potranno essere definite a livello territoriale per sostenere la vertenza.

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