Intervento dei Carabinieri

37enne violento non può più stare in Veneto, ma viene scoperto a Garda dove vive l'ex fidanzata

Intercettato e bloccato in via San Bernardo, il 37enne è stato arrestato: per lui sono scattati gli arresti domiciliari in un'altra regione, processo a luglio 2025

37enne violento non può più stare in Veneto, ma viene scoperto a Garda dove vive l'ex fidanzata
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Nel pomeriggio di lunedì 16 giugno 2025, in Garda, i Carabinieri di Bardolino hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 37enne, italiano del luogo, già noto alle Forze dell’Ordine, poiché gravemente indiziato di aver violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento all'ex fidanzata e del divieto di dimora nella regione Veneto, emessa dall’Autorità Giudiziaria di Verona nel novembre del 2024.

Era a Garda dove vive l'ex fidanzata

Erano trascorse da poco le 15, quando una pattuglia del Comando Stazione Carabinieri di Bardolino, nel contesto di mirato servizio di controllo del territorio, transitando sulla via San Bernardo di Garda, vicino a un noto locale pubblico, ha individuato il 37enne già conosciuto e ricercato, per il fatto di essere destinatario dei provvedimenti cautelari del divieto di avvicinamento alla parte offesa e del divieto di dimora nella regione Veneto, in quanto indagato per atti persecutori nei confronti della ex fidanzata che, nei giorni precedenti, ne aveva segnalato la presenza in città.

Scattano i domiciliari fuori dal Veneto

Il 37enne, alla vista dei militari, ha tentato, invano, di scappare. Raggiunto dai Carabinieri, nonostante la resistenza opposta, è stato bloccato e tratto in arresto. Informata la Procura della Repubblica di Verona, il 37enne è stato trattenuto nelle camere di sicurezza a disposizione della Autorità Giudiziaria.

Nella mattinata di martedì 17 giugno 2025, su disposizione della Procura di Verona, il 37enne è stato condotto innanzi al Giudice del Tribunale scaligero il quale ha convalidato l’arresto, applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari in altra regione e rinviato il processo a luglio 2025.

Si rappresenta che, per il principio della presunzione d’innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte alle indagini in relazione alle attività suesposte sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna o forme analoghe.

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