Volto San Luca

Caos fuori dal McDonald's del centro, vigilante minacciata con bottiglie di vetro: "Vogliamo il cibo gratis"

E' successo poco dopo la mezzanotte di venerdì 18 luglio 2025: arrestati un 27enne e un 28enne di origini marocchine e con precedenti, che hanno anche opposto resistenza alla Polizia con sputi, calci e morsi

Caos fuori dal McDonald's del centro, vigilante minacciata con bottiglie di vetro: "Vogliamo il cibo gratis"
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Sono stati arrestati dalla Polizia di Stato i due cittadini marocchini di 27 e 28 anni che, nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 luglio 2025, hanno creato scompiglio all’esterno del McDonalds situato a ridosso di piazza Bra a Verona. A entrambi i giovani sono stati contestati i reati di violenza, resistenza a Pubblico Ufficiale e lesioni personali.

Caos nella notte fuori dal McDonald's del centro

L’intervento delle Volanti è scattato a seguito di numerose segnalazioni di una lite in corso, giunte alla Centrale Operativa della Questura poco dopo la mezzanotte.

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Quando gli agenti hanno raggiunto l’esterno del McDonald's di volto San Luca, hanno immediatamente individuato una delle persone coinvolte, ancora intenta a spingere un uomo, intervenuto per sedare l’aggressione poco prima perpetrata ai danni dell’addetta alla security del locale.

Vigilante minacciata con bottiglie di vetro: "Vogliamo il cibo gratis"

Le informazioni raccolte sul posto hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti: la tensione sarebbe aumentata dopo che due giovani hanno estratto delle bottiglie di vetro vuote dai pantaloni ed hanno cominciato a minacciare di morte la vigilante, tentando di colpirla al fine di ottenere del cibo gratis e pretendendo che la stessa pagasse il conto per loro – episodio, tra l’altro, che sembrerebbe essersi già verificato in passato.

È stato proprio mentre i poliziotti stavano raccogliendo la testimonianza della donna, che la stessa ha riconosciuto, e segnalato, il secondo aggressore, rimasto nelle immediate vicinanze del locale, subito raggiunto ed identificato dagli agenti.

Prendono a calci, morsi e sputi anche i poliziotti

Il comportamento aggressivo dei due giovani descritto dall’addetta alla security e confermato, poi, dall’uomo intervenuto in sua difesa, è stato mantenuto anche nel corso di tutte le fasi degli accertamenti: morsi, sputi, calci e pugni verso gli agenti, nel tentativo di sottrarsi al controllo.

Intervento della volante della Polizia di Stato

L’atteggiamento violento di entrambi ha richiamato l’attenzione di diversi passanti ed ha richiesto dunque, per garantire l’incolumità di tutti i presenti, l’intervento di più pattuglie.

Danni alle volanti e agli uffici della Questura

Nel corso del tragitto verso gli Uffici di Lungadige Galtarossa, separati, ciascuno all’interno di una Volante, i due giovani hanno tentato in ogni modo di interrompere la marcia dei veicoli, colpendo con testate violente il plexiglass divisorio delle cellule di sicurezza interne; uno di loro, il più grande, è riuscito a danneggiare il lunotto posteriore destro dell’auto, causando la fuoriuscita del finestrino, colpito ripetutamente con violenti calci.

Anche una volta raggiunta la Questura, i due giovani non hanno desistito ed hanno a mantenuto un comportamento non collaborativo ed aggressivo, provocando danni anche all’interno della stanza d’attesa, dove si effettuano gli accertamenti.

Arresti e provvedimenti: cinque giorni di prognosi per tre poliziotti

I due coetanei, già noti alle forze dell’ordine, gravati da numerosi precedenti per reati di diversa natura e irregolari sul territorio nazionale, sono comparsi nella mattinata di venerdì 18 luglio 2025 davanti al giudice che, dopo la convalida degli arresti, ha disposto nei soli confronti del 28enne l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria tre volte a settimana.

A causa del comportamento violento dei due arrestati, tre polizotti sono stati condotti all’ospedale di Borgo Roma dal quale, dopo le cure necessarie, sono stati dimessi con cinque giorni prognosi.

Si precisa che la responsabilità penale di ciascuno si considera accertata solo all’esito di sentenza penale irrevocabile