La scoperta

Kiwi del Veneto alleato della salute mentale, lo studio dell’Università di Verona apre nuove prospettive

L'assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner: "Non è solo un’eccellenza agricola, ma anche una risorsa per la salute e il benessere"

Kiwi del Veneto alleato della salute mentale, lo studio dell’Università di Verona apre nuove prospettive

Il kiwi del Veneto non è solo un frutto sano e gustoso, utile nella prevenzione delle malattie cardiovascolari: ora, grazie a una ricerca dell’Università di Verona finanziata dalla Regione del Veneto, si scopre che ha anche effetti positivi sulla salute mentale.

Kiwi alleato della salute mentale

Gli studiosi hanno individuato nel frutto l’acido chinico, un metabolita naturalmente presente nel kiwi in concentrazioni particolarmente elevate, capace di raggiungere il cervello e di esercitare un potenziale effetto antidepressivo, soprattutto in sinergia con altri composti bioattivi.

“Questa scoperta – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Federico Caner – è un’opportunità straordinaria per i nostri produttori: dimostra che il kiwi veneto non è solo un’eccellenza agricola, ma anche una risorsa per la salute e il benessere delle persone. L’investimento della Regione nella ricerca diventa così uno strumento concreto di valorizzazione delle produzioni, aprendo nuovi scenari di mercato e rafforzando la competitività delle imprese agricole”.

Federico Caner

Lo studio dell’Università di Verona apre nuove prospettive

Il percorso scientifico è iniziato nel 2013, quando le Università di Padova e Verona furono incaricate di caratterizzare i principali prodotti ortofrutticoli regionali. Analisi metabolomiche sui kiwi avevano già evidenziato la presenza di sostanze psicoattive come triptamina e serotonina.

Una seconda fase di ricerca, sostenuta dalla Regione, ha confermato in modelli animali l’effetto antidepressivo del frutto, isolando l’acido chinico come principale responsabile. Lo studio, i cui risultati sono stati brevettati, apre ora alla possibilità di utilizzare il kiwi sia come supporto naturale alle terapie antidepressive sia come base per lo sviluppo di integratori alimentari mirati.

Kiwi e territorio

Secondo Veneto Agricoltura, nel 2023 gli ettari coltivati a kiwi erano 2.726, concentrati soprattutto a Verona (2.075 ettari), seguita da Treviso (300) e Rovigo (183). Nel 2024 la produzione ha superato le 44.600 tonnellate, con un aumento del 35,9% rispetto all’anno precedente.

“I risultati conseguiti – conclude Caner – confermano come la ricerca possa essere leva di sviluppo: il kiwi veneto, già eccellenza riconosciuta, si afferma anche come alleato della salute, rafforzando il legame tra alimentazione, benessere e sostenibilità”.

Coldiretti Verona: “Bene la ricerca, ma servono più risorse”

Il kiwi veronese torna al centro del dibattito dopo l’annuncio dell’assessore regionale Federico Caner sui risultati di una ricerca dell’Università di Verona, finanziata con fondi regionali, che ha evidenziato effetti positivi del frutto sulla salute mentale.

“Lo studio aggiunge un nuovo elemento di valore a un prodotto che già conoscevamo per le sue straordinarie proprietà benefiche, come l’elevata concentrazione di vitamina C”, commenta Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona.

Secondo Vantini, la scoperta non rappresenta solo un passo avanti scientifico, ma anche un segnale per il futuro:

“Dimostra come gli investimenti nella ricerca possano tradursi in un vantaggio competitivo per le nostre imprese e in una garanzia di qualità per i consumatori”.

Il presidente sottolinea però la necessità di rafforzare gli interventi direttamente in campo:

“La coltivazione del kiwi è una colonna portante della nostra agricoltura, ma servono risorse aggiuntive per sostenere la ricerca in campagna e difendere le produzioni dalle fitopatie. Basti pensare alla moria del kiwi, che negli ultimi anni ha causato perdite ingenti alle aziende”.

“Solo con una collaborazione forte tra istituzioni, università e produttori – conclude Vantini – sarà possibile garantire un futuro solido a questa eccellenza tutta veronese”.