Il video della violenza

Si risveglia in ambulanza e si agita, fermato da un ranger del Pronto Soccorso dell’ospedale Borgo Trento

L'intervento del vigilante per fermare il paziente in escandescenze si è verificato nella serata di domenica 21 settembre 2025

Si risveglia in ambulanza e si agita, fermato da un ranger del Pronto Soccorso dell’ospedale Borgo Trento

Nella serata di domenica 21 settembre 2025, al Pronto Soccorso dell’ospedale Borgo Trento di Verona si è verificato un episodio che poteva trasformarsi in dramma. Un paziente, soccorso dalla Croce Verde in stato di incoscienza, si è improvvisamente risvegliato in ambulanza e, una volta giunto all’ingresso, ha dato in escandescenze.

Solo la prontezza e il coraggio del Ranger in servizio hanno evitato che il soggetto, in evidente stato di agitazione, riuscisse a entrare e mettere a rischio l’incolumità di operatori e pazienti.

 

“Un altro atto di violenza nei presidi sanitari”

“Ancora una volta – ha dichiarato il Segretario Generale UIL FPL Veneto, Stefano Gottardi – ci troviamo di fronte a un atto di violenza che mette a repentaglio la sicurezza di chi lavora in sanità. È inaccettabile che medici, infermieri e operatori sociosanitari debbano svolgere la loro attività sotto la minaccia continua di aggressioni fisiche e verbali. Questo non è più un episodio isolato, ma un fenomeno strutturale che nel solo Veneto conta migliaia di casi all’anno”.

Troppe aggressioni, tuttavia, restano invisibili.

Molti operatori – ha aggiunto Gottardi – non denunciano per paura di ritorsioni o, peggio, perché hanno finito per considerare insulti e minacce come parte del lavoro. È un dato allarmante, perché nessuno deve abituarsi alla violenza”.

Dal punto di vista normativo, negli ultimi anni non sono mancati interventi legislativi: dalla legge 113/2020 alla 56/2023, fino alla più recente 171/2024 che ha previsto la possibilità di arresto in flagranza differita per aggressioni contro operatori sanitari.

“Ma tutto questo – ha sottolineato  Gottardi – non è sufficiente. Servono misure concrete: presidi fissi di polizia negli ospedali, strumenti efficaci di prevenzione, più formazione e, soprattutto, rispetto per chi esercita una professione fondamentale. Non possiamo più accettare che gli operatori diventino lo sfogo della rabbia dei cittadini di fronte a un sistema sanitario che spesso non riesce a dare risposte adeguate, come dimostrano le interminabili liste d’attesa”.

Nuovo sistema per la sicurezza all’ospedale di Borgo Trento

Negli ultimi giorni è stato installato un nuovo sistema di allarme a tutela del personale.

“Apprezziamo – evidenzia Gottardi – lo sforzo dell’Azienda per rafforzare la sicurezza. Abbiamo letto critiche ancora prima che il sistema venisse testato, ma crediamo che solo i fatti potranno dimostrare la sua efficacia. Tuttavia, per noi resta imprescindibile la presenza di presidi di polizia fissi, 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, nei pronto soccorso: è l’unica vera garanzia di tutela immediata per chi lavora e per i cittadini”.

Il nuovo dispositivo all’ospedale di Borgo Trento

La UIL FPL rilancia così la campagna “Zero morti sul lavoro”, che va oltre le tragedie nei cantieri o nelle fabbriche e tocca direttamente la sanità e i servizi pubblici essenziali.

“Il messaggio del Presidente Mattarella – ha concluso Gottardi – che ricorda come ‘il lavoro debba essere equo e sicuro‘, deve diventare realtà quotidiana. Sicurezza significa anche protezione dalla violenza. Lo Stato non può più restare a guardare: servono risposte immediate e concrete”