TRAGICO EPILOGO

Irruzione a Castel d’Azzano, gli occupanti fanno esplodere il casolare: tre carabinieri morti

L'operazione di polizia giudiziaria per cercare armi ed esplosivi. Tredici feriti fra agenti, militari e Vigili del fuoco

Irruzione a Castel d’Azzano, gli occupanti fanno esplodere il casolare: tre carabinieri morti

Tragico epilogo per un’operazione di polizia giudiziaria scattata poche ore fa, martedì 14 ottobre 2025, attorno alle 3 di notte a Castel d’Azzano, pochi chilometri a sud di Verona.

Il luogo della tragedia

Esplosione a Castel d’Azzano: morti tre carabinieri

A entrare in azione in maniera congiunta Carabinieri e Polizia, supportati anche dai Vigili del fuoco: obiettivo, verificare la presenza di armi ed esplosivi in un casolare di due piani, situato in via San Martino, su mandato della Procura di Verona.

Il casolare

Quando è scattato l’accesso forzoso, i tre occupanti hanno fatto esplodere l’edificio, crollato sulle forze dell’ordine che stavano intervenendo: tre carabinieri sono morti, sono rimasti feriti in 13, fra agenti di polizia, militari e pompieri. Le vittime sono Marco Piffari, Valerio Daprà e Davide Bernardello.

“In seguito alla tragedia di Castel d’Azzano (Verona), il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ha firmato il decreto che proclama il lutto regionale per tre giorni e per il giorno in cui saranno fissate le esequie dei Carabinieri caduti.

In questi giorni su tutto il territorio veneto è previsto vengano esposte le bandiere a mezz’asta nelle sedi istituzionali. Il Governatore ha dato comunicazione del decreto alla Prefettura di Venezia per la più ampia diffusione a tutte le Istituzioni”.

Chi sono le vittime

Due dei tre carabinieri deceduti facevano parte del Nucleo Operativo Radiomobile della Compagnia di Padova – Aliquota di Primo Intervento. Daprà è nato a Brescia il 9 ottobre 1969 e da poco aveva compiuto 56 anni. Arruolato nel 1988, era papà di un figlio di 26 anni. Bernardello, invece, è nato a Camposampiero (Padova) il 31 agosto 1989 e si era arruolato nell’Arma nel 2014.

Valerio Daprà e Davide Bernardello

Marco Piffari, invece, è nato il 4 febbraio 1969 e aveva 56 anni. Era luogotenente carica speciale comandante della Squadra Operativa di Supporto Separato (Sos) del 4° Battaglione Veneto. Viveva in provincia di Padova ed era separato.

Nella mappa qui di seguito il casolare esploso:

Tre i famigliari asserragliati nel casolare: Dino, Maria Luisa e Franco Ramponi. Fin dall’inizio sono stati arrestati Dino e Maria Luisa, 60enni. Il terzo fratello Franco, 65 anni, inizialmente in fuga, è stato fermato in una campagna di sua proprietà.

Immagine dai Vigili del fuoco

Sarebbe stata la donna a scatenare intenzionalmente l’esplosione, innescata con il gas, forse da una bombola.

Elena Guadagnini, sindaca di Castel d’Azzano

Una deflagrazione potentissima: anche il sindaco di Castel D’Azzano Elena Guadagnini ha confermato che è stata udita fino a 5 chilometri di distanza.

LE IMMAGINI:

I feriti sono stati portati agli ospedali Borgo Roma (otto codici verdi) e Borgo Trento (due codici rossi, due gialli e cinque codici verdi) dell’Azienda Ospedaliera di Verona, e agli ospedali di Villafranca (cinque codici verdi e un giallo) e Negrar (un codice rosso e un verde). Si tratta di membri delle forze dell’ordine e di due degli occupanti dell’abitazione.

Ai microfoni del Tg1, si è espresso il comandante provinciale dei Carabinieri di Verona, Claudio Papagno:

“Stavamo eseguendo dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria alle prime luci dell’alba, quando ci siamo trovati di fronte a un gesto di assoluta follia. Mentre i nostri militari stavano accedendo all’interno dell’abitazione, sono stati colpiti in pieno dalla deflagrazione di una bombola, innescata da uno degli occupanti, purtroppo con gravissime conseguenze.

Claudio Papagno, comandante provinciale Carabinieri Verona

E’ stato un gesto volontario, questo è quello che ci risulta dalla prima ricostruzione della dinamica: mentre i carabinieri stavano salendo le scale, sono stati colpiti in pieno da questa esplosione. Oltre ai tre Carabinieri morti, ci sono altri undici feriti: fortunatamente le loro condizioni non sono gravi, anche se la loro situazione sanitaria è monitorata”.

Non era la prima volta che si tentava una perquisizione all’interno del casolare esploso. Anche nelle occasioni precedenti avevano minacciato con del gas di far saltare tutto al momento dell’irruzione. Da tempo i tre occupanti si erano barricati in casa.

Il cordoglio delle autorità

Immediato il cordoglio del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“È un bilancio molto doloroso e drammatico – ha dichiarato Piantedosi in collegamento telefonico con Uno Mattina News – Era un’operazione congiunta, nel momento dell’accesso forzoso, i testimoni hanno raccontato che è stato subito sensibile l’odore del gas, e qualche istante dopo c’è stata la deflagrazione. Adesso è molto prematuro, la cosa che è successa poco più di un’ora fa.

Ci sono tre deceduti, militari dell’Arma dei Carabinieri, un bilancio già terribile, ma ci sono diversi feriti anche tra altri militari e c’erano anche aliquote della Polizia di  Stato”.

Poco prima delle 9 del mattino, anche la Premier Giorgia Meloni ha pubblicato sui social un messaggio di vicinanza alle vittime dell’esplosione di Castel d’Azzano:

“Con profondo dolore apprendo della tragica scomparsa di tre Carabinieri e del ferimento di altri tredici tra militari dell’Arma, Vigili del Fuoco e Polizia, a seguito di un’esplosione avvenuta durante un’operazione di sgombero nel Veronese. Il mio cordoglio e quello del Governo vanno ai familiari delle vittime. Ho voluto esprimere personalmente la mia vicinanza al Comandante Generale dell’Arma in una telefonata, estendendola a tutti i Carabinieri.

Un pensiero va anche a tutte le Forze dell’Ordine e ai Vigili del Fuoco, che ogni giorno operano con dedizione e coraggio al servizio dello Stato. Ai feriti rivolgo l’augurio di una pronta guarigione e il ringraziamento va al personale sanitario e a tutti coloro che sono intervenuti con tempestività e professionalità. Seguo con partecipazione e dolore gli sviluppi di questa drammatica vicenda, che ci richiama al valore e al sacrificio quotidiano di chi serve l’Italia e i suoi cittadini”.

Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lasciato alcune parole di cordoglio, pubblicate sul sito del Quirinale:

“Ho appreso con sconcerto e profondo dolore la notizia della morte dei tre militari dell’Arma dei Carabinieri, Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, Carabiniere Scelto Davide Bernardello e Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, travolti da un’esplosione durante un’operazione di sgombero in provincia di Verona, nella quale sono rimasti feriti anche altri operatori delle Forze di polizia e dei Vigili del fuoco.

In questa drammatica circostanza, esprimo la mia solidale vicinanza all’Arma dei Carabinieri e sentimenti di partecipe cordoglio ai familiari, insieme all’augurio di pronta guarigione agli operatori feriti”.

Sull’episodio sono arrivate anche le parole di Guido Crosetto, ministro della Difesa:

“Desidero rendere onore alla memoria del Luogotenente Carica Speciale Marco Piffari, del Carabiniere Scelto Davide Bernardello e del Brigadiere Capo Qualifica Speciale Valerio Daprà, che hanno sacrificato la propria vita compiendo fino all’ultimo il loro dovere al servizio del Paese. In questo momento di profonda tristezza, a nome mio personale, come ministro della Difesa, come padre e come cittadino, e a nome di ogni donna e uomo della Difesa, esprimo il più sincero e commosso cordoglio alle famiglie delle vittime, ai loro cari e a tutta l’Arma dei Carabinieri”.

Il presidente di Regione Luca Zaia sta seguendo da vicino la situazione, e in particolare la presa in carico dei feriti da parte degli ospedali veronesi:

“Queste tre morti rappresentano una ferita profonda per il Veneto e per l’Italia, e richiamano tutti ad una sincera gratitudine verso tutti coloro che quotidianamente mettono a rischio la propria vita per garantire sicurezza e legalità.

Nell’attesa che la magistratura e le forze dell’ordine facciano piena luce su quanto accaduto, oggi è il momento del dolore e del rispetto. Il Veneto si stringe attorno alle famiglie e all’Arma in questo momento di lutto e di smarrimento.

I feriti sono attualmente seguiti dalle equipe mediche della Regione, con diversi gradi di gravità. La macchina sanitaria ha funzionato garantendo un’assistenza tempestiva, professionale e coordinata. Ai soccorritori va il mio ringraziamento per l’impegno dimostrato in un contesto difficile, con rischi rilevanti”.