Il Circo dei ragazzi straordinari torna in scena con una nuova produzione che incanta e ispira nei giorni 19 e 26 ottobre e 1 e 2 novembre 2025 dalle 15:30 alle 17:30 in Via Tirso 3 a Verona.

Magica dimensione
Attraverso la poesia dei movimenti del corpo, lo spettacolo presenta attrazioni completamente nuove e originali, come l’ombrello volante, l’aquilone e il lampadario, che trasportano il pubblico in una dimensione magica.
I giovani artisti, protagonisti della scena, offrono un esempio concreto di impegno e dedizione, mostrando come la passione e la perseveranza possano aiutare a realizzare i propri sogni.
Lo spettacolo si rivolge agli spettatori più giovani, invitandoli a vivere la vita in modo autentico e a non lasciarsi sopraffare dall’uso eccessivo della tecnologia. Attraverso gag clownesche divertenti e coinvolgenti, il messaggio di vivere la vita realmente e non solo virtualmente viene trasmesso in modo efficace e memorabile.
La promozione
In questo modo, il Circo dei Ragazzi Straordinari non solo intrattiene, ma anche educa e ispira, offrendo un’esperienza unica e arricchente per il pubblico di tutte le età.

Proposti dall’Accademia d’Arte Circense di Verona, gli spettacoli si svolgeranno, sempre dalle 15.30 e alle 17.30, nelle giornate del 19 e 26 ottobre – 1 e 2 novembre 2025, in via Tirso 3 a Verona.
Per saperne di più: http://www.accademiadartecircense.it
La storia
L’idea di dar vita all’Accademia d’Arte Circense in Italia, nasce nella mente di Egidio Palmiri ai tempi della seconda guerra mondiale.
“I Palmiri si trovavano in Lettonia col loro celebre numero dell’Aerolite, anche se ancora non era stato così battezzato. Fu una permanenza breve, ma sufficiente per far imbattere Egidio Palmiri in un modello di scuola del circo che colpì l’acrobata italiano. Si trattava infatti di una struttura che teneva insieme gli spazi per l’attività circense con quelli per la vita in comune e lo studio, un “college” insomma, sul modello convittuale e nel quale gli allievi trascorrevano gran parte dell’anno insieme ai loro istruttori, tutti ex artisti di sicuro talento che si erano esibiti sulle piste di tutto il mondo”.
“E’ una scuola di questo genere che dobbiamo realizzare in Italia”
“Con questo pensiero Egidio Palmiri lascia la Lettonia, ma trascorrono più di 40 anni prima che il sogno diventi realtà. Ciò che lo convinse della bontà della tipologia di scuola che sorgeva nel Paese bagnato dal mar Baltico, fu un duplice aspetto: quello del convitto, secondo il significato latino del termine “convictus”, luogo in cui si vive insieme, e quello di unire saldamente formazione artistica e scolastica. Una intuizione per nulla scontata circa 60 anni fa e non lo sarà nemmeno in seguito perché i figli delle famiglie del circo sono abituati a cambiare scuola ogni quattro o cinque giorni, seguendo gli spostamenti rapidissimi dei tendoni itineranti di città in città. Se in passato nel mondo del circo ci si poteva permettere di interrompere gli studi molto presto per dedicarsi, anche per necessità famigliari, al solo lavoro, adesso i giovani circensi – e Palmiri ne è più che convinto – devono essere all’altezza dei tempi, devono essere in grado di rapportarsi con le istituzioni locali e nazionali senza complessi di inferiorità, e per questo devono studiare come e più dei loro coetanei. Artisti di successo e uomini e donne acculturati, è questo il binomio che Egidio Palmiri vuole far decollare con l’Accademia del Circo”.
Il fondatore: Egidio Palmiri (1923 – 2020)

Egidio Palmiri, è un personaggio che è stato a lungo artista in Italia e all’estero, direttore di circhi, rappresentante per oltre mezzo secolo dell’Associazione di categoria dei circhi italiani, partecipe di numerose imprese circensi a livello internazionale, fondatore e guida dell’Accademia d’Arte Circense.
Figlio di Angelo Palmiri (1875-1949) ed Albina Ferrua (1882-1970), i quali si conoscono in una compagnia di guitti che girava l’Italia rappresentando soggetti religiosi, Egidio Palmiri nasce nel circo il 28 luglio 1923.
Dentro la famiglia respira la dedizione al lavoro e al sacrificio, “assorbe” la creatività artistica e imprenditoriale, e tutti i valori di fondo che hanno fatto grande il circo italiano nel mondo.
Quella dei Palmiri è una delle dinastie circensi italiane più importanti del Novecento: la storia inizia con un’arena all’aperto dove il pubblico accorre per assistere a evoluzioni aeree e recite di teatro popolare. Negli anni 30 Egidio Palmiri lavora nei circhi e nei grandi teatri di varietà tedeschi insieme al fratello Giovanni, che viene soprannominato “il demone dell’aria”.