Ordine restrittivo

Arrestato 21enne che faceva parte della baby gang “QBR”

Già condannato in via definitiva, deve scontare ancora 7 anni e 3 mesi di reclusione. I reati commessi vanno dalla ricettazione alla rapina, passando per il sequestro di persona, violenza privata e lesioni anche a danno di minori

Arrestato 21enne che faceva parte della baby gang “QBR”

La Polizia di Stato ha eseguito l’ordine di esecuzione per la carcerazione nei confronti di un 21enne veronese, già noto ai poliziotti in quanto membro della baby gang “QBR”. Si tratta di una banda giovanile che, tra il 2020 e il 2023, ha terrorizzato il quartiere di Borgo Roma con numerosi e violenti episodi delittuosi, tali per cui il 21enne in questione è stato condannato definitivamente a 7 anni, 5 mesi e 16 giorni di reclusione (in copertina: immagine di repertorio).

L’arresto

Grazie all’attività svolta dagli agenti della Sezione Catturandi della Squadra Mobile, il condannato, che ha già scontato parte della pena definitiva in regime di custodia cautelare, è stato catturato e ora deve espiare in carcere ancora 7 anni e 3 mesi di reclusione.

Nel dettaglio, tra il 2021 e il 2023, si è reso responsabile, a vario titolo, di gravissimi delitti che vanno dalla ricettazione alla rapina aggravata, sequestro di persona, violenza privata, lesioni personali aggravate anche in danno di minori, furto aggravato, estorsione aggravata e spaccio di sostanze stupefacenti, tutti reati commessi senza soluzione di continuità.

L’epilogo giudiziario rappresenta un risultato importante dell’azione di contrasto alla criminalità, frutto della costante cooperazione tra il personale della locale Squadra Mobile e l’Autorità Giudiziaria.

Al termine delle formalità di rito, il destinatario del provvedimento restrittivo è stato accompagnato nella Casa circondariale di Verona-Montorio, come disposto dall’Autorità Giudiziaria.

La baby gang “QBR”

La baby gang “QBR” era già balzata agli onori della cronaca per un episodio particolarmente violento avvenuto nell’estate del 2023.

Un ragazzo di origini indiane – vittima di ripetuti episodi di bullismo – aveva trovato il coraggio di denunciare i propri aguzzini. Per vendetta, però, i membri della gang lo avevano rapito e torturato nelle campagne della Valpolicella, colpendolo con fruste e bastoni e arrivando a infilzargli aghi sotto le unghie.

Dopo l’arresto dei primi cinque membri del gruppo, la Polizia aveva identificato anche la mente dell’aggressione: un giovane, all’epoca dei fatti 19enne, ma oggi di 21 anni, ritenuto l’organizzatore della spedizione punitiva.

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