Rapina aggravata di gruppo
La polizia arresta i responsabili.
Rapina aggravata di gruppo. La polizia arresta i responsabili
Dall'aggressione alla rapina
Un’aggressione di gruppo sfociata in rapina aggravata ai danni di un ragazzo.
Il fatto si è verificato all'Alterego
Intorno alle 2 di sabato 14 aprile notte, una Volante della Polizia di Stato, si dirigeva in Via Torricelle, presso la discoteca Alterego, a seguito di segnalazione di una rapina da parte di 5 nordafricani, ai danni di un ragazzo italiano.
Si era sentito poco bene
Quest’ultimo, uscito per prendere una boccata d’aria poiché si sentiva poco bene, veniva accerchiato da un gruppo di uomini, alcuni dei quali lo tenevano fermo per consentire agli altri di sfilargli dalle tasche il portafogli e il cellulare.
Aiutato dagli amici
Gli amici del ragazzo, testimoni dell’accaduto, riuscivano a bloccare due dei cinque rapinatori, mentre gli altri si davano alla fuga.
Intervenuto il personale della discoteca
Nel frattempo, il personale addetto alla vigilanza, avvisato da alcuni avventori della lite che si stava svolgendo nel piazzale antistante il locale, dopo aver allertato la Polizia, interveniva nel tentativo di riportare ordine.
Fuga finita male per tre di cinque
In quel frangente, uno dei tre fuggitivi, trovandosi di fronte al buttafuori, aggrediva l’uomo con una bottiglia di vetro rotta, con l’intenzione di ferirlo e proseguire nella fuga interrotta solo grazie all’intervento tempestivo della Volante.
I rapinatori
I tre giovani rapinatori, EL MUSTAPHA Zahiri di 29 anni, DAKIR Zakaira di 28 anni e ARIZKI Mohammed di 31 anni, tutti di nazionalità marocchina, venivano tratti in arresto dagli agenti con l’accusa di rapina aggravata, e trasportati, su disposizione del Pubblico Ministero, presso la Casa Circondariale di Montorio.
Rimangono in carcere i tre rapinatori
L’aggredito, veniva invece accompagnato presso gli Uffici della Questura dove sporgeva regolare denuncia. Nella giornata odierna, dopo la convalida dell’arresto, il giudice ha disposto, per tutti e tre i nordafricani, la custodia cautelare in carcere in attesa del processo.