Soccorso in grotta - FOTO
Esercitazione congiunta in Slovenia alla massima profondità assoluta. Le squadre italiane hanno operato prevalentemente in profondità.
Soccorso in grotta. Esercitazione congiunta in Slovenia alla massima profondità assoluta.
Esercitazione congiunta
L’ultimo fine settimana di settembre, da giovedì 27 a sabato 29, i tecnici della VI Delegazione speleologica hanno partecipato a un’esercitazione congiunta in Slovenia, nell’abisso Skalarja, una grotta nel massiccio del Canin sloveno profonda 950 metri.
Alle operazioni hanno partecipato speleologi italiani provenienti da Veneto e Friuli Venezia Giulia, sloveni, ungheresi, serbi, bosniaci, macedoni, bulgari per un totale di circa cento volontari.
La prima volta
Le squadre italiane hanno operato prevalentemente in profondità, occupandosi del recupero della barella da quota - 900 a quota - 230 metri. Si tratta dell’esercitazione alla massima profondità mai svolta dalle strutture di soccorso speleologico in tutto il mondo.
Sistema italiano
Durante l’esercitazione è stato messo alla prova il cosiddetto ‘sistema italiano’, un paradigma gestionale centrato sull’alternanza di squadre che si succedono durante le operazioni; particolare risalto è stato dato all’impiego di configurazioni alleggerite e rapide, con lo scopo di velocizzare al massimo le operazioni; tali configurazioni esigono elevato expertise da parte di tutte le squadre.
L'operazione nel dettaglio
Il recupero della barella è iniziato alle 15 di giovedì e le squadre italiane (con presenza di tecnici sloveni) hanno trasportato il ferito fino a -230 la sera di venerdì. Il giorno successivo una squadra mista di speleologi delle altre nazionalità si è occupata del tratto di abisso rimanente, fino all’uscita. La barella è stata trasportata fuori la sera di sabato.