Flash mob a Povegliano per chiedere la riapertura della biblioteca FOTO e VIDEO
Decine di persone sono scese in piazza per chiedere che il Comune si adoperi per riaprire uno dei luoghi culturali più importanti.
Questa mattina si è svolto un flash mob a Povegliano Veronese.
Decine di persone presenti
Decine di persone, incuranti della pioggia, sono scese in piazza per chiedere che l'amministrazione comunale provveda a riaprire la biblioteca del paese, chiusa oramai da più di un anno.




Flash mob


Flash mob

Flash mob
I manifestanti, tutti rigorosamente muniti di un libro, si sono ritrovati nella piazza antistante la chiesa di San Martino Vescovo e, simbolicamente, hanno letto ad alta voce i testi che tenevano tra le mani.
Minoranza
Presenti molti esponenti dell'opposizione: Claudio Lunardi, esponente di punta di Nuove Prospettive, l'ex sindaca Anna Maria Bigon, e i consiglieri comunali Valentina Zuccher e Matteo Tinazzi. Proprio Valentina Zuccher ha dichiarato: "Abbiamo deciso di organizzare la manifestazione per dare voce al malcontento che c'è. La biblioteca è chiusa da più di un anno e in tanti chiedono che venga riaperta". Hanno partecipato anche gruppi di lettura, membri del Gruppo giovani e del Comitato biblioteca.
"Hanno bloccato il paese"
Claudio Lonardi, di Nuove Prospettive, ha dichiarato: "La situazione va avanti da oltre un anno e i motivi di questa chiusura non sono chiari. All'inizio si diceva che la biblioteca dovesse riaprire dopo poco tempo, e invece ci ritroviamo ancora qui a non poter disporre di un luogo fondamentale per la cultura. I soldi in cassa ci sono, il Comune ha 2 milioni di euro che non vuole spendere perché chi amministra non vuole prendersi nessuna responsabilità. Un buon amministratore ci mette la faccia, loro invece azzerano i servizi. Stiamo perdendo la direzione scolastica e rischiamo di perdere anche la scuola materna, perché la gente porta i propri figli altrove. Trovo assurdo che le persone si debbano spostare a Villafranca per usufruire di una biblioteca, perché non si è firmata una nuova convenzione? Perché durante questo periodo non si è aperta almeno parzialmente? Ci sono tanti volontari che sarebbero stati disposti a dare una mano. La risposta è che a questa amministrazione l'aspetto culturale non interessa".