Furto e fuga con la figlia di 4 mesi, arrestato Dino Linfozzi
Il 29enne di Bussolengo, una volta scoperto, si è mostrato collaborativo dichiarando di averlo fatto perchè tossicodipendente

Il 29enne di Bussolengo, una volta scoperto, si è mostrato collaborativo dichiarando di averlo fatto perchè tossicodipendente
Alle ore 11:30 di ieri mattina è giunta una chiamata alla Sala Operativa della Questura da parte di una ragazza che diceva di trovarsi in Via Rienza, a Verona, e di essere stata da poco scippata. La stessa ha fornito descrizioni di carattere somatico e di abbigliamento dell’autore il quale, dopo essersi allontanato a piedi dalla zona dell’evento, è salito su un’autovettura utilitaria guidata da una donna.
La volante di zona, raccolte le indicazioni utili alle ricerche, ha raggiunto via Germania, esattamente in prossimità dell’ingresso del SERT, dove ha individuato sia l’autovettura segnalata che i due soggetti. Sottoposti a perquisizione i due sono stati trovati in possesso di una banconota da 20 euro, denaro in precedenza custodito all’interno della borsetta appartenente alla parte lesa ed abbandonata lungo il tragitto.
All’interno dell’auto vi era la sua compagna, Cortellazzi Sara, mantovana dell’86, e della loro bambina di 4 mesi la quale, durante le fasi della fuga, si trovava nel sedile posteriore dell’autovettura, assicurata ad un apposito seggiolino. L’autore materiale dello scippo, Linfozzi Dino, ventinovenne di Bussolengo, è stato assolutamente collaborativo e ha permesso il recupero della borsetta e del suo contenuto, abbandonata, subito dopo il furto, all’interno di un contenitore dei rifiuti nella vicina via Chioda.
L'uomo ha spiegato di aver commesso il fatto poiché costretto da una serie di circostanze economicamente sfavorevoli; ha aggiunto, inoltre, di non svolgere attività lavorativa e di essere iscritto ad un programma di recupero per tossicodipendenti presso il SERT di Verona.
Anche la sua compagna, pur non seguendo un apposito programma di recupero, si è dichiarata anch’essa tossicodipendente e durante la permanenza negli uffici della Questura è stata colta da un malore dovuto ad una crisi d’astinenza.
Data la situazione, d’intesa con il Sostituto Procuratore dott.ssa Rossato della Procura dei minori di Venezia, la neonata è stata temporaneamente affidata ad una struttura di accoglienza. Per i genitori, invece, sono scattate le manette per furto aggravato in concorso tra loro. Questa mattina, in sede di direttissima, dopo la convalida dell’arresto, i due sono stati rimessi in libertà in attesa dell’udienza rinviata al 24 aprile p.v.
La presenza della piccolina a bordo ha particolarmente scosso gli operatori di Polizia, sin da subito preoccupati per la sorte di quella creatura senza colpe. Sentendosi quasi in dovere di proteggere la piccola e di starle vicino per quanto possibile, i poliziotti si sono prodigati in una raccolta fondi da destinare alla struttura che si prenderà cura di lei.