Inquinamento atmosferico Verona tra le prime 20 in Italia
Nella nostra città sono stati superati i limiti per 114 giorni.
Inquinamento atmosferico Verona tra le prime 20 in Italia. Nella nostra città sono stati superati i limiti per 114 giorni.
Inquinamento atmosferico Verona tra le prime 20 in Italia
Città soffocate dallo smog, dove l’aria è irrespirabile sia d’inverno sia d’estate (tra le principali fonti di emissione il traffico, il riscaldamento domestico, le industrie e le pratiche agricole) e dove l’auto privata continua ad essere di gran lunga il mezzo più utilizzato, se ne contano 38 milioni e soddisfano complessivamente il 65,3% degli spostamenti. È quanto emerge da Mal’aria 2019, il dossier annuale di Legambiente sull’inquinamento atmosferico in Italia che restituisce un quadro puntuale del 2018.
55 grandi città "fuorilegge": c'è Verona
Un anno da codice rosso per la qualità dell’aria, segnato anche dal deferimento dell’Italia alla Corte di giustizia europea in merito alle procedure di infrazione per qualità dell’aria e che costerà multe salate alla Penisola. A parlare chiaro sono i numeri: nel 2018 in ben 55 capoluoghi di provincia sono stati superati i limiti giornalieri previsti per le polveri sottili o per l’ozono (35 giorni per il Pm10 e 25 per l’ozono). In 24 dei 55 capoluoghi il limite è stato superato per entrambi i parametri, con la conseguenza diretta, per i cittadini, di aver dovuto respirare aria inquinata per circa 4 mesi nell’anno. La città che lo scorso anno ha superato il maggior numero di giornate fuorilegge è Brescia (Villaggio Sereno) con 150 giorni (47 per il Pm10 e 103 per l’ozono), seguita da Lodi con 149 (78 per il Pm10 e 71 per l’ozono), Monza (140), Venezia (139), Alessandria (136), Milano (135), Torino (134), Padova (130), Bergamo e Cremona (127) e Rovigo (121). Tutte le città capoluogo di provincia dell’area padana (ad eccezione di Cuneo, Novara, Verbania e Belluno) hanno superato almeno uno dei due limiti. La prima città non ubicata nella pianura padana è Frosinone, nel Lazio, con 116 giorni di superamento (83 per il Pm10 e 33 per l’ozono), seguita da Genova con 103 giorni (tutti dovuti al superamento dei limiti dell’ozono), Avellino con 89 (46 per il Pm10 e 43 per l’ozono) e Terni con 86 (rispettivamente 49 e 37 giorni per i due inquinanti).
Il focus sulla nostra città
A Verona, nel corso del 2018, si sono superati per 114 giorni i limiti sia del Pm10 che dell’ozono. Sopra la tabella con la classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana la soglia limite di polveri sottili in un anno; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno con concentrazioni superiori a 50 μg/m3. Sotto, invece, la classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato con almeno una centralina urbana l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute; il D.lgs. 155/2010 prevede un numero massimo di 25 giorni/anno (come media su 3 anni) con concentrazioni superiori a 120 μg/m3 come media massima giornaliera calcolata su otto ore.
Le proposte di Legambiente
"Per uscire dall’emergenza smog, otre alle proposte anticipate all’inizio del comunicato, per Legambiente è utile prevedere anche interventi di questo tipo: introdurre target di mobilità vincolanti in tutte le città italiane. Sul modello di quanto già avvenuto con la raccolta differenziata, l’idea è quella di fissare a livello nazionale obiettivi vincolanti di ripartizione modale degli spostamenti validi nei Comuni con più di 50.000 abitanti. Come fatto in Inghilterra, bisogna realizzare zone centrali a pedaggio (come Area C a Milano) e più vaste zone a emissioni limitate (Low Emission Zone), con pedaggi piuttosto elevati di ingresso per i veicoli più inquinanti; inoltre occorre implementare una differente politica tariffaria sulla sosta. Infine il Governo deve riprendere il lavoro di consultazione delle parti sociali e varare un vera e propria Roadmap mobilità sostenibile al 2030 e 2050 con l’obiettivo della completa decarboniozzazione (emissioni zero) del settore.