Giorno del Ricordo 2019 il veronese Giorgetti querela i "negazionisti"
Il vicepresidente del Consiglio regionale attacca il convegno patrocinato dall'Anpi.
Giorno del Ricordo 2019 il veronese Giorgetti querela i "negazionisti". Il vicepresidente del Consiglio regionale attacca il convegno patrocinato dall'Anpi.
Giorno del Ricordo 2019 il veronese Giorgetti querela i "negazionisti"
In merito a quelli che in comunicato stampa vengono definiti "recenti casi di revisionismo espressi chiaramente sia dall’Anpi che da alcuni esponenti di sinistra", interviene con una nota il vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto ed esponente di Fratelli d’Italia, Massimo Giorgetti: “Mi sono stancato di assistere ogni anno a questo dilagante negazionismo sulle foibe, ho deciso quindi di passare dalle parole ai fatti. Sono pronto a fare un esposto alla magistratura per il convegno negazionista di Parma patrocinato dall’Anpi in programma il prossimo 10 febbraio".
Giorgetti cita la legge Mancino
"E’ bene infatti ricordare a tutti - continua Giorgetti - che l’inasprimento della Legge Mancino voluto dal Parlamento nel 2016, prevede da 2 a 6 anni di reclusione nei casi in cui 'la propaganda, l’istigazione e l’incitamento si fondino in tutto o in parte sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra' come definiti dallo Statuto della Corte penale internazionale. E’ ora di smetterla di utilizzare la Legge Mancino a fasi alterna e in modo strumentale, deve valere per tutti. Oltre ai 70 anni di vergognoso silenzio, non permetterò che si aggiungano altri anni di sofferenza a tutti coloro i quali hanno subito le violenze dei comunisti titini nell’indifferenza delle istituzioni".
"Negano l'esistenza delle Foibe"
“Questo serva da monito – conclude Giorgetti - per chi si macchia di negazionismo nei confronti delle foibe. Ogni anno assistiamo a lapidi in ricordo dei martiri delle foibe imbrattate con la falce e il martello, convegni dove si nega l’esistenza delle foibe, dichiarazioni negazioniste da parte dell’Anpi sulla veridicità di quanto accaduto sul confine orientale per mano dei partigiani titini e via discorrendo, in una vera e propria escalation di revisionismo storico. Credo sia doveroso difendere la verità e portare rispetto per le tante vittime cadute per la sola colpa di essere italiane ed è per questo che ho deciso di intervenire duramente".
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