Il fucile Lorenz che non sparò durante la guerra ora è in mostra

Il dettaglio: una capsula inserita nel luminello, schiacciata sotto il cane, abbassato.

Il fucile Lorenz che non sparò durante la guerra ora è in mostra
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Il fucile Lorenz che non sparò durante la guerra ora è in mostra. Il dettaglio: una capsula inserita nel luminello, schiacciata sotto il cane, abbassato.

Il fucile Lorenz che non sparò durante la guerra ora è in mostra

Con la partenza del progetto “Trait d’Union” realizzato in sinergia tra il Comune di Sommacampagna, il Comune di Villafranca di Verona, e finanziato significativamente dalla Fondazione Cariverona, si inaugura la prima delle iniziative previste: la mostra del fucile Lorenz M.1854, che si terrà all’Ossario di Custoza. Il progetto prevede la collaborazione con la cooperativa sociale I Piosi di Sommacampagna, l’azienda formativa Penta Formazione di Sommacampagna, e l’associazione culturale Créa Custoza. Ideatori e curatori dell’esposizione: Carlo Saletti e Roberto Solieri.

Per la prima volta visibile

Sabato 9 marzo 2019, viene, infatti, inaugurato, nella sala dedicata alle mostre temporanee della casa del custode, attigua al monumento, l’allestimento dal titolo: “Lorenz M.1854. Il dettaglio nella storia”. L’esposizione, aperta fino al 1 dicembre 2019, si sviluppa attorno ad un fucile austriaco, modello Lorenz, appartenente alla collezione dell’Ossario e per la prima volta visibile al pubblico. Il pezzo è riemerso durante la campagna di scavi del 1877, con cui vennero riesumati i resti dei soldati che avevano combattuto nelle due battaglie risorgimentali della 1° e 3° guerra d’indipendenza, che hanno interessato il territorio collinare nei dintorni di Custoza.

Il dettaglio nella storia

Il fucile profondamente trasformato dopo la lunga permanenza sotto terra, conserva un particolare non comune: una capsula inserita nel luminello, schiacciata sotto il cane, abbassato. Un dettaglio, nella storia di quella giornata, tutt’altro che insignificante, legato alla vita e alla morte di chi – l’anonimo soldato austriaco cui quell’arma era affidata – aveva compiuto i gesti di alzare il cane, di inserire la capsula sul suo supporto, di premere il grilletto con l’intenzione, mai realizzata, di fare fuoco. Il fucile, nella sua connotazione archeologica, diventa un testimone singolare e unico della guerra vista ad altezza d’uomo e del principio binario che della guerra costituisce il centro oscuro: l’uccidere o il morire. L’esposizione si compone di pannelli di approfondimento e di una descrizione tecnico-storica dell’arma da fuoco redatta da Bruno Dotto, il maggior studioso italiano del sistema Lorenz. Una video istallazione evoca, invece, la sequenza dei gesti richiesti per il caricamento dell’arma e dello sparo. L’ingresso all’Ossario è a pagamento, ma la visita alla mostra è compresa nel prezzo. Per le informazioni sugli orari di visita è possibile consultare il sito: www.ossariodicustoza.com o chiamare durante le aperture il numero 3469652147.

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