Prezzi del latte a Verona chiuse 100 stalle in 10 anni
Ricerca di Confagricoltura e Cgia: prezzo medio in calo e contratti con coop e industria in scadenza.

Prezzi del latte a Verona chiuse 100 stalle in 10 anni. Ricerca di Confagricoltura e Cgia: prezzo medio in calo e contratti con coop e industria in scadenza.
Prezzi del latte a Verona chiuse 100 stalle in 10 anni
La rivolta del latte in Sardegna riporta l’attenzione sul comparto anche in Veneto, che nell’ultimo decennio ha vissuto momenti di crisi molto pesanti. I dati del 2018 confermano il trend negativo dell’ultimo decennio, con la chiusura di oltre un centinaio di stalle in tutta la regione, e un’ennesima flessione del prezzo medio del latte crudo. La provincia di Verona non fa eccezione. Secondo l’elaborazione dati dell’Ufficio studi di Confagricoltura Veneto e Cgia, che ha preso in esame dati camerali, Agea e Ismea sulle imprese che hanno indicato come attività prevalente l’allevamento di bovini da latte, l’anno scorso hanno chiuso 19 allevamenti, passando dai 680 del 2017 ai 661 del 2018. Per numero di chiusure in Veneto Verona è terza dopo Padova, che ha perso 43 allevamenti e Treviso, che ne ha lasciati per strada 37.
Calo dei prezzi
Un’emorragia continua, per la provincia scaligera, perché le stalle sono diminuite in quasi un decennio da 787 del 2009 alle attuali 661, con una perdita di 119 strutture, pari al 15%. Anche il prezzo del latte è progressivamente calato, scendendo dal prezzo medio di 40,65 centesimi al litro del 2014 ai 36,78 dell’anno scorso, anche se il quadro negli ultimi anni è in miglioramento considerato che nel 2015 e 2016 (anni del passaggio dal regime delle quote latte al libero mercato) era sceso a 33,04, quando i costi di produzione superano i 42 centesimi.
Crescita della produzione
Sale invece la produzione di latte, che vede Verona seconda dopo Vicenza con 304.000 tonnellate contro le 302.000 del 2017, con un’incidenza del 26% sul totale prodotto dal Veneto, che è di 1.183.000 tonnellate. Vicenza primeggia con 374.000 tonnellate prodotte, seguita da Verona, Padova con 207.000, Treviso (164.000), Belluno (52.000), Venezia (48.000) e Rovigo (24.000).
Il commento del presidente di Confagricoltura
“I dati dicono che stanno sparendo i piccoli allevamenti, mentre quelli di dimensioni medio-grandi cercano di strutturarsi ampliando le strutture e aumentando il numero di capi - sottolinea Paolo Ferrarese, presidente di Confagricoltura Verona -. In seconda battuta osservo che tra la crisi del latte di pecora in Sardegna e i prezzi ancora insoddisfacenti del latte di vacca a Verona il denominatore comune è l’influenza delle grandi industrie, che non tengono conto dei costi di produzione. L’industria è fortemente influenzata da Lactalis, che determina i prezzi, spesso in ribasso e che non coprono i prezzi di produzione. In questo momento il prezzo non è malissimo, perché è risalito a 40 centesimi al litro, ma in primavera molti contratti con cooperative e aziende private saranno ridiscussi. Non sappiamo, quindi, se ci garantiranno ancora questo prezzo. Infine il tasto dolente dei costi: fieno ed erba medica hanno raggiunto costi elevati, a causa della siccità e quindi della scarsità di prodotto. Infine le complicazioni e la burocrazia, come la nuova ricetta elettronica per i farmaci veterinari, non aiutano”.