Ospedale Fracastoro San Bonifacio infermieri insultati: «Chiediamo rispetto»

Dopo gli svariati episodi di violenza un post diffamatorio ha infiammato la polemica.

Ospedale Fracastoro San Bonifacio infermieri insultati: «Chiediamo rispetto»
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Ospedale Fracastoro San Bonifacio infermieri insultati: «Chiediamo rispetto». Dopo gli svariati episodi di violenza un post diffamatorio ha infiammato la polemica.

Ospedale Fracastoro San Bonifacio infermieri insultati: «Chiediamo rispetto»

Non accennano a diminuire le aggressioni perpetrate ai danni del personale sanitario, in particolare quello operante nei dipartimenti di emergenza e nei servizi di pronto soccorso. Anzi, il fenomeno è in costante aumento, tanto da portare la Croce Rossa nazionale a creare la campagna «non sono un bersaglio», per riportare l’attenzione sulle violenze subite dagli operatori nell’esercizio delle loro funzioni. Anche nel «nostro» pronto soccorso, la situazione non si discosta da questa agghiacciante realtà: la violenza verbale, oramai, è diventata una prassi quasi quotidiana e gli operatori sanitari non nascondono la loro preoccupazione.

Il post diffamatorio

Proprio di recente, l’ennesimo affronto: un utente, probabilmente «scottata» da una recente esperienza, ha pensato bene di pubblicare - con leggerezza - sui social una recensione alquanto diffamatoria ed, a tratti, dall’aspro sapore vendicativo, nei confronti del personale infermieristico in servizio al «triage». Ed è subito caos: in pochi minuti, il post ha scatenato un vespaio di polemiche ed ha costretto i moderatori del gruppo a bloccare la pubblicazione dei commenti, la quasi totalità di essi a difesa degli operatori sanitari. «Siamo stufi di queste cattiverie» ci confida un membro del personale «ogni giorno diamo il meglio di noi, per aiutare chi ha bisogno e, in cambio, molte volte ricevi insulti e prese in giro».

Morale a terra

Il morale, dopo questi fatti, è decisamente a terra: «i ritmi di lavoro sono incalzanti; non sempre riusciamo a dedicare, ad ogni paziente, il tempo che meriterebbe. Ma non per questo possiamo essere attaccati, insultati e, nei casi peggiori, aggrediti anche fisicamente». Un altro operatore ci confida: «spesso ci troviamo a fronteggiare persone arroganti, maleducate ed, in alcuni casi, violente, mettendo a rischio la nostra incolumità. Ma questo non interessa a nessuno».

Occhio a non perdere il controllo

Un comportamento, questo, che comporta delle conseguenze: come ricorda la stessa Ulss 9 Scaligera, attraverso alcuni avvisi istituzionali affissi nelle sale d’attesa dei servizi ospedalieri e territoriali, il personale sanitario è «pubblico ufficiale» o, comunque, «incaricato di pubblico servizio» e l’aggressione a queste figure, sia essa fisica o verbale, comporta conseguenze serie, come la reclusione da sei mesi a cinque anni. Solo nello scorso anno, sono più di 3000 i casi di aggressione registrati, ai danni di medici, infermieri e tecnici soccorritori delle ambulanze: una situazione insostenibile per coloro che, con impegno ed estrema professionalità, lavorano tutti i giorni per salvaguardare la vita e la salute di tutti noi.

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