Malore durante la riabilitazione, muore a 49 anni
Chiesa gremita alla Madonna del Popolo. Don Andrea Girardi: «Un momento terribile, difficile trovare risposte»

Chiesa gremita alla Madonna del Popolo. Don Andrea Girardi: «Un momento terribile, difficile trovare risposte»
Tantissime persone tra colleghi, amici d’infanzia e parenti hanno voluto salutare martedì 4 luglio per l’ultima volta Mauro Bellini, di soli 49 anni. Vicentino di nascita ma villafranchese di adozione da circa 4 anni. Era sposato con Silvia e probabilmente stava vivendo uno dei periodi più belli della sua vita dopo il matrimonio. Stava per diventare papà. Il piccolo Matteo era atteso per settembre. La casa di viale dell’Industria, a confine tra Villafranca e Sommacampagna era stata già ristrutturata.
Invece un malore, venerdì 30 giugno, mentre si stava sottoponendo alla rieducazione della gamba rimasta infortunata nel febbraio scorso sui campi da sci, se lo è portato via. Troppo presto. Tantissimi gli amici che da Altavilla e Tavernelle sono arrivati alle 15.30 alla chiesa di Madonna del Popolo per testimoniare la loro vicinanza alla mamma Norma e alla consorte. Sulla grande porta della chiesa, dopo il lungo scivolo in cemento, ad attenderlo anche l’amministratore parrocchiale don Andrea Girardi. « Un momento terribile - ha detto all’inizio della cerimonia funebre don Andrea per la moglie e la mamma - Avevano tanto desiderato l’arrivo di Matteo ed ora che stava per arrivare la tragica fine di Mauro. Penso che tra voi tante siano le domande sul perché una vita tanto giovane viene chiamata a Dio e non pensiate che io sia qui a dare delle risposte, perché anche io non lo so. Vogliamo però ringraziare il Signore del tempo che avete avuto per stare con Mauro. Per averlo conosciuto, per averlo apprezzato ed aver condiviso con lui questo tratto della vostra vita».
Tanti gli occhi arrossati dal pianto e tante le persone giovani che affollavano la grande chiesa. Mauro era uno sportivo, aveva amato il calcio, da ragazzo, quando viveva nel vicentino ma anche lo sci e la bicicletta. Amava la vita sana, non fumava e non beveva ed ogni occasione era buona per vivere all’aria aperta. Questo rende ancora più inspiegabile quanto è accaduto ed ha lasciato attoniti amici, parenti e colleghi di lavoro. Mauro lavorava all’ufficio controllo di gestione a Quinto di Valpantena, nella sede centrale della Mangimi Veronesi. Dopo la lettura di un brano dal vangelo secondo Giovanni, don Andrea nell’omelia ha parlato del dono della vita e della condivisione di una parte di questo nostro percorso terreno.
«Questo non è il momento degli addii ma del ringraziamento. Per noi che crediamo questo è un arrivederci come dice il vangelo secondo Giovanni». Il tempo dopo la comunione per ricordare Mauro, uomo sportivo, pieno di vita, il «figo» della casa ferrovieri di Altavilla. Una voce tenorile infine ha intonato una struggente ave Maria di Schubert e poi anche l’Allelujah di Leonard Cohen dedicato a Mauro dai nipoti: un ultimo commosso saluto allo zio.