Anna Maria ci lascia: «Una risorsa preziosa»

Dal Forno: «La famiglia ha dimostrato una dedizione ed un amore fuori dal comune. Un grande esempio per la comunità»

Anna Maria ci lascia: «Una risorsa preziosa»
Pubblicato:
Aggiornato:

Dal Forno: «La famiglia ha dimostrato una dedizione ed un amore fuori dal comune. Un grande esempio per la comunità»

Chi non ricorda la propria maestra delle elementari? Quella dolce e allegra signora che ti prendeva per mano, ti toccava la mente e ti apriva il cuore. Anche i bambini della scuola «Anna Frank» di Lugagnano non hanno dimenticato la loro mentore Anna Maria Carcereri, 59 anni, deceduta mercoledì 7 giugno dopo oltre tre anni di agonia e sofferenza. Una pena ingiusta per una donna che, a detta di chi la conosceva bene, non meritava tutto questo.

L’assessore Antonella Dal Forno la descrive: « L’ho conosciuta gravitando attorno alla parrocchia, perché lei ha sempre svolto un ruolo attivo sia come membro del consiglio parrocchiale, sia come catechista. Si è spesa per la comunità a 360 gradi, professionalmente e dal punto di vista civico, mettendo a disposizione a tutti le sue competenze, la sua sbalorditiva sensibilità e la sua grande passione per il sociale. Ho sempre sostenuto fosse una persona “extra-ordinaria”, ossia fuori dall’ordinario, una donna dall’evidente determinazione, dai grandi sentimenti, con lo sguardo sempre rivolto in modo particolare ai giovani».

La donna ha lasciato un vuoto immenso tra la cittadinanza anche perché era presente in molte attività sociali, dagli scout al «Sona by night» frutto del desiderio di far aggregare ed unire i sonesi attraverso l’animazione ed il gioco coordinati da un gruppo di volontari, e che verrà riproposto anche quest’anno dal marito Flavio Vantini nel parco di San Quirico. I funerali di Anna Maria, sono stati celebrati da suo fratello padre Zeno, dislocato a Torino nella parrocchia «Madonna della Guardia», venerdì 9 giugno nella chiesa parrocchiale di Sona; e dagli sguardi delle tante persone presenti era chiaro il dolore e lo sbigottimento: qualcuno ha bisbigliato: «Perchè proprio lei?», ma a queste domande non vi è mai una risposta.

«Una risorsa tanto preziosa per il collettivo, che catalizzava attorno a sè tante persone – aggiunge con cordoglio l’assessore Dal Forno – Anna Maria manca, si sente. Manca ai suoi familiari, ai suoi moltissimi amici, manca a tutta la comunità per la quale ha dato tanto, e la grande domanda che ci poniamo tutti è: perché?». Un percorso duro quello di Anna Maria, vigile, attiva, ma imprigionata in un involucro pesante come un macigno, un corpo senza vita. «Una volta andai a trovarla – racconta l’assessore – e le chiesi: se mi senti, muovi il dito. E lei lo mosse. Non oso immaginare la sofferenza di uno spirito tanto vivace, determinato e passionale dentro ad un corpo immobile».

Chissà cosa ha vissuto in quei tre lunghi anni di ospedale la tanto amata maestra di Sona, innocente reclusa nel carcere di una lunga malattia. Una dura esperienza anche per i familiari che non si sono allontanati un attimo da lei vivendo con la speranza di poterla portare almeno a casa, di poterla vedere sorridere. «La famiglia – conclude Dal Forno – ha dimostrato una dedizione ed un amore fuori dal comune. Sono stati un grande esempio per la comunità».

Seguici sui nostri canali