Attesa un’annata di scarica per l’olivicoltura veneta
Ci si attende però un ottimo olio frutto della cura minuziosa che ogni singolo produttore.
Attesa un’annata di scarica per l’olivicoltura veneta.
Attesa un’annata di scarica per l’olivicoltura veneta
Annata di scarica produttiva per l’olivicoltura veneta e veronese. Dopo l’abbondanza eccezionale del 2018, le previsioni per il 2019 oscillano tra il -50 e -60% di produzione che è stata nel 2018 di oltre 220.000 quintali di olive in Veneto e 158.000 nella provincia veronese. La qualità delle olive è comunque ottima. Sono queste le stime di Coldiretti Verona e di Aipo, Associazione interregionale produttori olivicoli Verona. L’inverno tiepido, le abbondanti e violente precipitazioni di maggio e l’eccessivo innalzamento delle temperature di giugno hanno reso precario l’andamento produttivo dell’olivicoltura regionale. Alla riduzione delle rese contribuisce, altresì, l’insorgenza di parassiti emergenti, fungini e non, la cui identificazione ha messo a dura prova tanto le conoscenze scientifiche degli esperti agronomi di Aipo, quanto quelle dei maggiori centri universitari italiani.
Il monitoraggio
Alcuni areali veneti hanno tuttavia ottenuto buoni livelli produttivi tanto da prevedere una buona resa in olio che, unita alle scorte di extra vergine d’oliva di alcuni oleifici del territorio, contribuirà a limitare i danni di quest’annata di magra fisiologica. «I dati rilevati dall’Aipo già al risveglio vegetativo delle piante d’olivo lasciavano presagire una campagna all’insegna di una consistente riduzione quantitativa - evidenzia il direttore della Coldiretti di Verona Giuseppe Ruffini - Tuttavia resa in olio e qualità sembrano, tempo permettendo, garantire ottimi fruttati e bassi tenori di acidità». L’Aipo, attraverso 250 punti di monitoraggio e sei stazioni meteo nei diversi areali olivicoli regionali, rileva dati meteorologici e le condizioni fenologiche e fitosanitarie dell’olivo che vengono regolarmente riportati sul proprio periodico. Un foglio tecnico attraverso cui l’associazione mantiene informati gli olivicoltori, non solo veneti, suggerendo il momento migliore per adottare eventuali interventi agronomici. “Ci si attende quindi un ottimo olio – conclude il direttore di Aipo Enzo Gambin - frutto della cura minuziosa che ogni singolo produttore presta nelle delicate fasi di raccolta, di trasporto delle olive al frantoio, di lavaggio del prodotto e di molitura che deve essere immediata; un’attenzione che non si riscontra in altri paesi del mondo».
Dati medi Veneto
Territori olivicoli del Veneto | Superfici medie olivicole ha | Peso % delle diverse aree | N° piante d'olivo | Aziende olivicole
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Varietà d'olivo Prevalenti
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Area lago di Garda (Verona) | 1600 | 32 | 304.000 | 2100 | Casaliva, Frantoio e Leccino
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Area colline veronesi (Verona) | 1900 | 38 | 399.000 | 2630 | Grignano e Favarol
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Colli Euganei (Padova) | 455 | 9,10 | 100.100 | 650 | Rasara e Leccino
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Colli Berici (Vicenza) | 155 | 3,10 | 34.100 | 250 | Rasara e Leccino
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Pedemontana vicentina (Vicenza) | 410 | 8,20 | 75.850 | 600 | Frantoio e Leccino
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Pedemontana trevigiana (Treviso) | 480 | 9,60 | 88.800 | 770 | Frantoio e Leccino
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Totali | 5000 | 100 | 1.001.850 | 7000 |
Territori olivicoli del Veneto | Produzione media olive 2018 q.li |
Verona area lago di Garda | 72.500 |
Verona area colline veronesi | 85.500 |
Colli Euganei (Padova) | 20.500 |
Colli Berici (Vicenza) | 7.000 |
Pedemontana vicentina (Vicenza) | 18.000 |
Pedemontana trevigiana (Treviso) | 21.000 |
Totali | 224.500 |