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Era digitale e PMI

Era digitale e PMI
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Cominciamo dalle base. Cos'è una PMI? La PMI è la piccola e media impresa, così come definita dal decreto del 18 aprile 2005 dal Ministro della attività produttive. Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, questo decreto riportava l’adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese.

Questo Decreto afferma che la categoria delle PMI è costituita da aziende che:

  1. non superino i 50 milioni di euro di fatturato annuo (o in alternativa non eccedano nel un totale di bilancio annuo di 43 milioni di euro);
  2. abbiano meno di 250 occupati (cioè dipendenti dell’impresa a tempo determinato o indeterminato, che sono regolarmente iscritti nel libro matricola dell’impresa e ad essa legati da contratti con vincolo di dipendenza).

Nello specifico poi, la piccola impresa non deve avere più di 50 occupati e non deve superare un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo di 10 milioni di euro. La microimpresa, invece, deve avere meno di 10 occupati e non superare i 2 milioni di euro come fatturato annuo oppure come totale di bilancio annuo.

Naturalmente per fatturato si intende l’importo netto, cioè derivante dalla vendita di prodotti e\o dalla prestazione di servizi che rientrano tra le attività della società, diminuiti dell’imposta sul valore aggiunto e delle altre imposte connesse col volume d’affari. Al contrario il totale di bilancio è da considerarsi come il totale dell’attivo patrimoniale.

Nell'era del digitale anche le imprese industriali italiane devono adattarsi a questi processi di digitalizzazione volti a rendere più veloce, sicura ed efficace la macchina aziendale. L’innovazione digitale nell'ambito PMI è finalmente entrata nel pieno del dibattito anche nel nostro Paese, con risvolti e conclusioni alquanto positive: non si tratta più di un tema marginale ma di un passaggio cruciale per la crescita dell’economia.

A fronte di questo negli ultimi anni le grandi aziende italiane hanno introdotto nuove tecnologie (Internet of Things, Analytics, piattaforme cloud etc.) e dato nuova vita ad impianti e macchinari. Il processo di digitalizzazione ha interessato l’ambito produttivo ma anche distributivo. Le PMI cercano di seguire le orme delle grandi aziende, anche se, a dire il vero, per il momento con un poco di difficoltà. Forse il passo successivo sarebbe investire con più forza e decisione nell'ambito tecnologico e nel rinnovamento delle competenze e dei macchinari, realtà per cui esistono di già numerosi incentivi statali.

Esistono anche diversi metodi per il controllo delle spese in azienda che prevedono un automazione e digitalizzazione, il tutto favorito anche dalla messa in opera della fatturazione elettronica da Gennaio 2019. Decidere un budget per il team e tenerlo continuamente monitorato grazie ad una rendicontazione digitalizzata, è un passo importante per velocizzare il lavoro dell’azienda rendendo, al tempo stesso, sicuro, veloce ed efficace tutto i processi burocratici e di contabilità legati appunto alle spese aziendali. Tutto ciò è poi monitorabile grazie a semplici App da scaricare su computer e smartphone per essere sempre aggiornati sulle transazioni in tempo reale, anche grazie alle notifiche.

Per diventare un PMI dell’era digitale l’imprenditore deve capire l’urgenza di definire una strategia da mettere a punto con progetti concreti velocizzati dai processi di digitalizzazione. L’informazione e il confronto sono cardini base, insieme a specialisti dei vari settori che possano essere in grado di occuparsi dei vari ambiti con la massima efficienza.

Passo dopo passo, per piccolo che sia, è possibile anche per una piccola imprese adottare soluzione sempre più tecnologiche e organizzative modulari e facilmente integrabile.

Le PMI del futuro dovranno adattarsi e stare al passo con le grandi aziende: nell'era digitale bisogna adattarsi alle novità senza rimanere troppo indietro per essere competitivi ed appetibili per gli investitori!

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