Screening colon retto, presentato il nuovo protocollo dell'Ulss 9

Nell’ambito della popolazione che ha aderito al programma di screening, si è osservata una riduzione della mortalità per tumore colorettale di almeno il 20%

Screening colon retto, presentato il nuovo protocollo dell'Ulss 9
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Nell’ambito della popolazione che ha aderito al programma di screening, si è osservata una riduzione della mortalità per tumore colorettale di almeno il 20%

Un protocollo che ha lo scopo di uniformare in tutta la provincia le procedure relative allo Screening Colon-Retto, attivo in fase sperimentale già dal 2004, per ottimizzare la prevenzione di una delle neoplasie più diffuse e al tempo stesso più curabili se diagnosticata tempestivamente. Il documento sottoscritto dal direttore generale dell’Azienda Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi, dalla vicepresidente di Federfarma Verona Arianna Capri e dal responsabile Assofarm Veneto Germano Montolli definisce le competenze e i campi di azione dei soggetti coinvolti continuando ad usufruire dell’estrema capillarità delle farmacie veronesi che da anni operano in forma gratuita e anche in questa fase non è previsto loro un riconoscimento economico affinché la prevenzione possa giungere a tutti i cittadini interessati grazie anche alla funzione fiduciaria svolta dalla farmacia e alla sua estrema facilità di accesso.

Il protocollo è stato presentato martedì 30 maggio nella sede di Federfarma Verona dalla vicepresidente Arianna Capri, da Luciano Marchiori direttore Dipartimento Prevenzione Aulss 9 Scaligera e da Germano Montolli responsabile Assofarm Veneto. Il programma di screening per la prevenzione e diagnosi precoce dei tumori del colon retto è rivolto alla popolazione residente di età compresa trai 50 ed i 69 anni, secondo quanto previsto dai protocolli regionali e prevede un invito attivo da parte dell'Azienda 9 Scaligera ad eseguire ogni due anni un esame gratuito per la ricerca del sangue occulto nelle feci (SOF).

LE FASI DELLO SCREENING

Grazie alla collaborazione di Federfarma Verona e Assofarm (sindacato delle farmacie comunali) le farmacie pubbliche e private partecipano alla distribuzione dei kit diagnostici garantendo così un servizio, oltre che qualificato, capillare e di facile accesso per l'utenza. I farmacisti consegnano il flaconcino, sul quale appone l'etichetta nominativa riportata nelle lettera di invito ricevuta dall'utente, e fornisce le istruzioni per la corretta esecuzione dell'esame. Una fase molto importante dell’intera operazione riguarda proprio la sensibilizzazione degli utenti sull’importanza di effettuare lo screening colon rettale e la spiegazione del corretto utilizzo del kit. L'utente, eseguito il prelievo di feci, restituisce il flaconcino secondo le modalità previste che vengono illustrate dal farmacista. Il risultato viene successivamente comunicato all'utente ed in caso di positività viene proposto un approfondimento diagnostico tramite colonscopia.

VINCERE LA PAURA

Spesso, purtroppo, il timore della malattia e il dubbio infondato che la procedura sia complessa e difficile da portare a termine induce i cittadini a non usufruire di questo fondamentale strumento di prevenzione che oltretutto è completamente gratuito. Le farmacie collaborano quindi con convinzione insieme ai Medici di Medicina Generale a sensibilizzare gli utenti sull'importanza della prevenzione e a promuovere l'adesione ai programmi di screening oncologici.

I NUMERI DELLA PREVENZIONE

Attraverso il fattivo contributo di tutti gli attori coinvolti, comprese le Amministrazioni Comunali, il programma di screening per la prevenzione del tumore del colon retto ha sempre fatto registrare una buona adesione con i conseguenti effetti positivi sulla riduzione della mortalità per questa patologia. Dati recenti evidenziano che, nell’ambito della popolazione che ha aderito al programma di screening, si è osservata una riduzione della mortalità per tumore colorettale di almeno il 20%. Ogni anno vengono invitate oltre centomila persone per l'esecuzione del test, al quale aderisce circa il 60%. Di queste il 5% circa risulta positivo all'esame e viene quindi invitato per il relativo approfondimento diagnostico. Per quanto riguarda il numero di lesioni identificate con l'approfondimento diagnostico, il più recente report regionale, che è relativo all'anno 2015, indica nel territorio dell'Azienda ULSS 9 Scaligera il riscontro di 273 adenomi a basso rischio, 389 adenomi avanzati e 54 cancri. Gli adenomi sono lesioni che, in una percentuale di casi che dipende dalle caratteristiche dell’adenoma stesso, possono evolvere in cancro nel corso di alcuni anni. La colonscopia permette di identificare e, nella maggior parte dei casi, asportare queste lesioni. È da sottolineare che nelle province in cui lo screening viene effettuato senza la collaborazione delle farmacie l’adesione della popolazione è sensibilmente inferiore.

RUOLO DELLE FARMACIE

Il riconoscimento di ruolo alla farmacia verrà avallato dalla preventiva condivisione dei risultati ottenuti e delle percentuali di partecipazione attiva da parte dei cittadini, al fine di rendere consapevoli tutti i protagonisti circa il contributo di prevenzione clinica raggiunto. Per migliorare il servizio offerto alla popolazione i farmacisti vengono formati attraverso corsi ECM specificatamente mirati all’approfondimento di tematiche legate all’argomento dello Screening Colon Retto.

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