Mani Tese cerca 300 volontari per Natale

L'iniziativa a favore dei progetti di sviluppo per l’educazione dei minori in Benin e in Guinea-Bissau

Mani Tese cerca 300 volontari per Natale
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Mani Tese cerca 300 volontari per Natale.

Mani Tese cerca 300 volontari per Natale

Studiare è un diritto di tutti e di tutte ma, per molti purtroppo, non è così. Per questo motivo, la campagna "Molto più di un pacchetto regalo!", l’iniziativa di raccolta fondi natalizia di "Mani Tese" realizzata in collaborazione con laFeltrinelli, quest’anno sarà a favore dei progetti di sviluppo per l’educazione di bambini e bambine e ragazzi e ragazze in Benin e in Guinea-Bissau. Giunta alla sua XIII edizione, la campagna "Molto più di un pacchetto regalo!" interesserà 50 città e più di 90 librerie e raccoglierà fondi che andranno a sostegno dell’educazione delle bambine in Benin, delle ragazze vittime di violenza di genere e di matrimoni forzati e precoci e dei ragazzi privi di sbocchi lavorativi in Guinea-Bissau. Per realizzarla, Mani Tese cerca 100 volontari a Verona Bergamo e Mestre per impacchettare regali nelle librerie. I volontari e le volontarie di Mani Tese confezioneranno libri e oggetti acquistati dai clienti delle librerie laFeltrinelli nel periodo prenatalizio (dal 1 al 24 dicembre 2019). Sul sito www.manitese.it, nella pagina dedicata alla città è possibile visionare la lista delle librerie interessate. Le offerte raccolte dai volontari andranno a supporto di tre progetti di cooperazione allo sviluppo di Mani Tese in Benin e in Guinea-Bissau.

Studiare per poter contare

In Benin più della metà della popolazione è analfabeta, cifra che per le donne si attesta addirittura a circa il 73%. Nei comuni di Natitingou, Toucountouna e Kouandé, il tasso di dispersione scolastica sale vertiginosamente: basti pensare che solo nel primo trimestre dell’anno scolastico 2018-2019, l’8% dei bambini iscritti ha abbandonato la scuola. Il dipartimento dell’Atacora, dove si svolge il progetto di Mani Tese, in particolare, registra un elevato tasso di dispersione scolastica che sta aumentando di anno in anno e si sta diffondendo in varie località a causa, da un lato, del fenomeno dell’esodo rurale massiccio delle popolazioni verso la Nigeria, che comprende anche il traffico di minori, e dall’altro, del persistere di retaggi culturali che spingono i genitori a impiegare le ragazze nei lavori di casa e i ragazzi come forza lavoro nei campi. Sono in particolare le bambine a non frequentare la scuola o ad abbandonarla precocemente. Le famiglie, quando raggiungono gli 8-9 anni, le coinvolgono nei lavori in casa - come la cura dei fratelli più piccoli, la pulizia e la cucina o il recarsi a prendere l’acqua - che non consentono loro di avere più il tempo per l’istruzione.