Davide, ecco lavvocato dal «cuore dolce»
Selogno, 33 anni, si divide tra il suo studio legale a Bussolengo e i corsi di pasticceria che, dopo alcune esperienze in Italia e all’estero, lo vedono come stimato docente

Selogno, 33 anni, si divide tra il suo studio legale a Bussolengo e i corsi di pasticceria che, dopo alcune esperienze in Italia e all’estero, lo vedono come stimato docente
«Non si può placare la voglia di scoprire di un sognatore... non si può tenere fermo il bambino che è dentro di noi..». Con questa frase si presenta Davide Selogno, 33 anni, l’avvocato dal cuore dolce. Le sue creazioni sono un trionfo di colori, sapori e fantasia. Racconta Davide. «Dopo la scuola media ho frequentato l’Istituto Alberghiero Carnacina di Bardolino e ho iniziato a lavorare nella stagione estiva già a 14 anni. Terminati gli studi superiori e dopo aver lavorato in vari ristoranti decisi di iscrivermi, per curiosità, all’Università di Giurisprudenza di Trento laureandomi nel 2014».
La passione della pasticceria, nel frattempo, non si è mai spenta anzi ogni anno aumenta sempre più, tanto che tra il tirocinio forense e l’esame di Stato per l’abilitazione ad avvocato e la collaborazione con uno studio legale del paese, Davide frequenta corsi, stage e si specializza sempre di più nel settore dolciario. Collabora con alcune pasticcerie e mette a disposizione la sua abilità con dei corsi. Mentre ci mostra delle meravigliose foto di torte spiega: «Grazie ai nostri corsi, chiunque può migliorare e incrementare le sue abilità di pasticciere. I corsi sono vari: Cake Design, Cioccolatini Artigianali, Flower Art, Pasticceria Base, Cup Cake e tanto altro ancora e vengono svolti principalmente nella provincia di Verona». Una cosa di cui va particolarmente fiero è l’incontro fortuito, in Francia con uno dei più grandi pasticceri mondiali.
«La mia ragazza, Valentina Zevio, era a Lione con il programma Erasmus e sotto all’appartamento dove abitava c’era un’anonima pasticceria. Un giorno entrando scoprì che quella era la “fucina” di Philippe Hiriart , il miglior artigiano 2011 di Francia». Per chi è appassionato di pasticceria, Philippe è un personaggio da non lasciarsi scappare ed è proprio questo che fa Davide. Continua il racconto. «Grazie alla mia ragazza, che nel frattempo mi aveva fatto da tramite, lo conosco e assieme a lui preparo i macarons, i pasticcini tradizionali francesi. Essendo anche l’organizzatore della Coppa del mondo mi omaggia di due biglietti sezione Vip per il concorso. A gennaio 2017 ritorno a Lione ed è lì che conosco il più grande pasticcere italiano, Emmanuele Forcone (che ad oggi è tra i più giovani maestri dell’ Accademia maestri pasticceri italiani, quattro volte campione italiano di pasticceria, capace di aggiudicarsi insieme alla squadra nazionale italiana il titolo di Campione del Mondo, in occasione della XV “Coupe du Monde de la Patisserie” svoltasi a Lione, in Francia, ndr.).
Sempre a quel concorso conosce Gabriel Paillasson, fondatore della Coupe du Monde de la Pâtisserie nel 1989. Paillasson, nella sua lunga carriera ha conquistato oltre 300 riconoscimenti e titoli a livello nazionale e internazionale; la sua poliedricità professionale si esprime nella passione per la lavorazione dello zucchero, del cioccolato e del ghiaccio. Chi si occupa della parte grafica e da’ una mano a Davide per la collaborazione con le pasticcerie e la pagina personale del noto social network è il suo amico Antonio Biancardi, esperto marketing. Uno dei prossimi sogni di Davide è quello di partecipare ad uno dei corsi tenuti da Emmanuele Forcone e nel frattempo realizza i sogni di chi partecipa ai suoi corsi. Ci dice: «Alcune ragazze che hanno frequentato i miei corsi ora lavorano in pasticcerie e quello che mi rende orgoglioso è che sono riuscito a trasmettere l’amore e la passione che metto in questo “hobby ” ma che considero un gratificante lavoro. Penso sempre che viviamo in un mondo che ci costringe a tenere dei ritmi frenetici; vedere che le persone si fermano e si concedono una piccola pausa coccolandosi con un pasticcino o una fetta di dolce mi fa capire che abbiamo un importante compito: gratificarle per rendere migliore, almeno per qualche istante, la loro vita».