San Bonifacio

Resistenza, violenza e lesioni a un Pubblico Ufficiale, arrestato

Si è scagliato contro il capo pattuglia spintonandolo e sferrando calci e pugni

Resistenza, violenza e lesioni a un Pubblico Ufficiale, arrestato
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Resistenza, violenza e lesioni a un Pubblico Ufficiale, arrestato.

Resistenza, violenza e lesioni a un Pubblico Ufficiale, arrestato

Alle ore 01.40 di oggi, venerdì 7 febbraio 2020, i Carabinieri della Stazione di San Bonifacio e dell’Aliquota Radiomobile della locale Compagnia, hanno arrestato per resistenza, violenza e lesioni a un Pubblico Ufficiale un cittadino marocchino 42enne, residente a Belfiore, disoccupato, pluripregiudicato.

Le violazioni penali

Lo straniero è stato notato immediatamente mentre si trovava in località Crosaron del capoluogo dell’est veronese dai militari della Stazione CC, consci del divieto di tornare nel territorio stesso in atto bei suoi confronti. Invero sul conto dello straniero grava la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio nonché la misura cautelare del divieto di dimora, tutto in conseguenza delle violazioni penali in precedenza commesse nel territorio sambonifacese. Quando gli operanti hanno quindi proceduto al suo controllo, lo straniero, si è subito opposto all’identificazione dando in escandescenza ed iniziando a mantenere un atteggiamento aggressivo.

L'aggressione al capo pattuglia

In ausilio ai colleghi è intervenuto prontamente un equipaggio dell’Aliquota Radiomobile ma, anziché calmarsi, il marocchino si è scagliato contro il capo pattuglia spintonandolo e sferrando calci e pugni. Nel corso della collutazione che ne è seguita due militari hanno riportato contusioni agli arti, al capo ed al costato, dovendo ricorrere alle cure mediche presso l’ospedale di San Bonifacio.

Dopo aver trascorso, ancora una volta, la nottata in una cella della Compagnia Carabinieri di San Bonifacio è stato tradotto nella tarda mattinata in udienza. Processato con rito direttissimo presso il Tribunale di Verona, dove è stato convalidato l’arresto, il magrebino è stato sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza.

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