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Emergenza Covid-19
Intesa tra Regione e Coldiretti per favorire l'occupazione in agricoltura
Siglato il protocollo d’intesa tra Coldiretti Veneto e Regione del Veneto per una collaborazione a 360 gradi con Veneto Lavoro e per il tramite dei Centri per l’Impiego

Personal trainer, blogger, laureati, esperti di marketing pronti a lavorare nei campi.
Oltre 200 profili da Verona
Sono alcuni degli oltre 200 profili arrivati alla Coldiretti di Verona via mail. 1500 le candidature volontarie in Veneto di studenti, cassa integrati e pensionati che esprimono il desiderio di dare una mano agli agricoltori in piena campagna di raccolta asparagi, fragole, insalata e altri ortaggi. Per dare una risposta ad un pubblico cosi vario Coldiretti ha presentato ufficialmente la piattaforma "Jobincountry" autorizzata dal Ministero del Lavoro con le aziende agricole che assumono. “Una iniziativa che favorisce gli incroci tra domanda e offerta di lavoro in agricoltura. Imprese e lavoratori possono iscriversi e Coldiretti, attraverso la rete territoriale assicura la stipula del contratto”. Parallelamente al debutto del sito web è stato, inoltre, siglato il protocollo d’intesa tra Coldiretti Veneto e Regione del Veneto per una collaborazione a 360 gradi con Veneto Lavoro e per il tramite dei Centri per l’Impiego per consultare gli elenchi dei lavoratori disponibili, per incrementare le occasioni di formazione, valorizzando, anche a livello regionale, il mercato del lavoro “on line” del portale Job in Country in sinergia con la piattaforma ClicLavoroVeneto.
Serve un manuale operativo
Daniele Salvagno presidente regionale e provinciale di Coldiretti ha inoltre spiegato:
"Aspetto rilevante questo sportellisti e imprenditori sono ancora increduli sulle tipologie di richieste: a fronte di manodopera straniera ormai fidelizzata e preparata nel tempo ai nuovi arrivi in campagna serve un manuale operativo e un corso pratico per imparare l’abc del bracciante agricolo. E’ incoraggiante per il settore ricevere veri e propri appelli per trovare un’occupazione ma anche per sostenere in prima persona la produzione di frutta e verdura messa a rischio dalla mancanza di manodopera estera stagionale ferma nei Paesi d’origine a causa dell’emergenza sanitaria. Oltre a sentirsi utili per una giusta causa, ovvero assicurare il Made in Italy a tavola c’è nel profondo l’interesse per un mestiere svolto a contatto con la natura e caricato di una grande responsabilità sociale: garantire l’approvvigionamento di cibo alla collettività Sempre evidente la necessità di introdurre al più presto i voucher semplificati limitatamente a determinate categorie e al periodo, senza dimenticare la ricerca di accordi con le Ambasciate per favorire l’arrivo di collaboratori rumeni, la comunità più diffusa, che nel tempo hanno acquisito esperienze e professionalità alle quali ora è molto difficile rinunciare".