Sboarina: "Gli stanziamenti del governo non devono penalizzare i comuni virtuosi"
Le stime per il Comune di Verona parlano di uno squilibrio di 50 milioni
Governo, Anci e Province si stanno confrontando sulle risorse da destinare agli enti locali per far fronte all’emergenza Coronavirus.
La somme è accettabile se è una prima parte
Ad oggi, a livello nazionale, si sta discutendo di uno stanziamento pari a 3,5 miliardi di euro, di cui 3 miliardi da destinare a Comuni e città metropolitane e 500 milioni alle Province. Sul tema il sindaco Sboarina ha ribadito due concetti fondamentali: che questa somma è accettabile solo se considerata come prima parte dei finanziamenti e che vanno adeguatamente definiti i parametri di ripartizione perché i Comuni virtuosi, ancora una volta, non siano danneggiati. Questo sarà anche il tema della prossima video conferenza con i sindaci dei capoluoghi veneti.
Verona come altri deve garantire l'equilibrio di bilancio
Il sindaco di Verona, Federico Sboarina ha affermato:
"Ricordo che Anci aveva chiesto al governo uno stanziamento complessivo di 5 miliardi e che 3,5 miliardi sono accettabili solo se rappresentano una prima tranche. In nessun caso possono essere l’ammontare complessivo dello stanziamento perché Verona, così come gli altri Comuni, deve poter garantire il proprio equilibrio di bilancio per continuare ad erogare i servizi essenziali ai cittadini. Pertanto, come sindaci ci aspettiamo di ottenere dal governo l’intera somma, corrispondente alle mancate entrate assolutamente dimostrabili. Le stime per il nostro Comune parlano di uno squilibrio di 50 milioni, non è nemmeno pensabile che una simile cifra possa essere lasciata sulle spalle dei veronesi, perciò noi chiediamo il ristoro completo degli ammanchi determinati dall’emergenza. Altro punto centrale sono i criteri di ripartizione. Non esiste che i Comuni virtuosi siano penalizzati rispetto a quelle amministrazioni che non lo sono e che passi la logica per cui i virtuosi hanno bisogno di meno risorse. Se c’è un dato che questa emergenza ci ha insegnato è che non si possono più buttare risorse per tappare buchi. Su questo punto, insieme ai sindaci delle città venete, saremo intransigenti. Tutti siamo stati colpiti da questa emergenza, non solo chi è meno virtuoso, e in una logica di ripartenza vanno definitivi parametri che garantiscano una distribuzione equa delle risorse. Li andremo a proporre noi e se non fossimo ascoltati, siamo pronti a fare le barricate e ad andare a Roma".