Verona

Parte da Verona lo studio ARCO sui pazienti Covid con i farmaci Avigan e Idrossiclorochina

Lo studio sarà seguito da 4 Regioni, per il Veneto è stata scelta Verona

Parte da Verona lo studio ARCO sui pazienti Covid con i farmaci Avigan e Idrossiclorochina
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Si tratta dello studio della Fase 3 che ha l'obiettivo di sperimentare l'efficacia di questi farmaci come terapie domiciliari in una popolazione Covid-19 precoce, col fine di riuscire a prevenire la progressione dell'infezione verso forme cliniche gravi o critiche con necessità di ricorso a cure ospedaliere o all'intubazione.

Importante la rete tra ospedali e polo universitario

Durante il punto stampa di oggi, mercoledì 27 maggio 2020, il direttore generale dell'Ulss 9 Scaligera, Pietro Girardi, ha spiegato il nuovo studio denominato ARCO -Home (Adaptive Randomized trial for therapy of COrona virus disease 2019 at home with oral antivirals). A tal proposito Girardi ha spiegato:

Si tratta della somministrazione precoce di farmaci a pazienti Covid. E' bene sottolineare l'integrazione tra azienda ospedaliera, polo universitario veronese nell'ambito del sistema regionale Veneto e dell'Ulss che ha dato dimostrazione sia in ambito territoriale che ospedaliero con Villafranca, Legnago e San Bonifacio e la rete ospedaliera dell'importanza della rete che si è formata in ambito sanità”.

Il nuovo studio

Evelina Tacconelli, Direttore Clinica Malattie Infettive Aoui, ha spiegato in che cosa consiste il nuovo studio:

“Abbiamo la fortuna di essere coinvolti e coordinare numerosi studi. ARCO è uno studio che sarà effettuato in 4 regioni, Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Lazio in cui si testa l'ipotesi che trattare i pazienti in maniera precoce al domicilio può portare due effetti: ridurre i numerosi accessi all'ospedale per la patologia Covid avanzata che, nella Fase 1 ha creato la problematica dell'ingolfamento, inoltre si possono ridurre le secrezioni con alta concentrazione di virus. Per il Veneto è stata scelta unicamente Verona. Ci aspettiamo che il paziente guarisca velocemente senza andare all'ospedale e che sia un portatore di virus meno pericoloso oltre che per meno tempo rispetto al restare a casa senza terapia”.

Saranno usati tre antivirali

Tacconelli ha proseguito:

“Testiamo tre antivirali, c'è l'Avigan che ormai è il famoso farmaco giapponese nato per il trattamento dell'influenza che per la prima volta nello studio viene approvato dall'AIFA e viene testato sulla popolazione in comunità. Questa prima grande opportunità per vedere il reale valore del farmaco. Lo studio usa anche altri tipi di antivirale: il Lopinavir-ritonavir e il Darunavir. Un altro farmaco che verrà usato nello studio è l'antimalarico Idrossiclorochina, in questo caso l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ne ha previsto l’utilizzo, ai dosaggi e per i tempi indicati nelle schede, nel contesto di una accurata valutazione del rapporto rischio/beneficio nei singoli casi. Io ho prescritto l'utilizzo delle dosi minime”.

Studio utile in caso di un ritorno della pandemia

Durante la conferenza stampa erano presenti anche Francesco Cobello, direttore Generale Aoui, Denise Signorelli, direttore Sanitario Ulss 9, Giulio Rigon, medico di medicina generale e Chaira Bovo, direttore sanitario Aoui. Tutti hanno concordato che lo studio si spera possa contribuire con efficacia per lavorare meglio e nel caso in cui si verifichi un ritorno della pandemia, i dati saranno utili per trattare meglio pazienti. Saranno individuati 120 pazienti circa che, se daranno la propria adesione, verranno curati a domicilio.

Due i principali obiettivi

I medici hanno spiegato che ci sono due obiettivi:

Obiettivi primari:

  • Valutazione dell’efficacia della terapia nella riduzione della proporzione dei soggetti che ancora hanno il virus nelle vie aeree superiori dopo 7 giorni di terapia
  • Valutazione dell’efficacia della terapia nella riduzione della proporzione dei soggetti ospedalizzati entro 14 giorni dall’inizio della terapia

Obiettivi secondari:

  • Valutazione dell’efficacia della terapia nella riduzione della proporzione dei soggetti che ancora hanno virus nelle vie aeree superiori dopo 14 e 28 giorni di terapia.
  • Valutazione dell’efficacia della terapia nella riduzione della proporzione dei soggetti ospedalizzati entro 7 o 28 giorni dall’inizio della terapia.
  • Profilo di sicurezza e tollerabilità dei farmaci a 7, 14 e 28 giorni
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