Infiltrazioni mafiose in provincia, interdittiva per un 27enne
Nell’arco di 20 mesi salgono a dieci le interdittive antimafia adottate dal Prefetto di Verona

Nell’arco di 20 mesi salgono a dieci le interdittive antimafia adottate dal Prefetto di Verona
Il Prefetto di Verona, Salvatore Mulas, ha adottato un nuovo provvedimento di informazione antimafia interdittiva, nei confronti di un’impresa avente sede nella provincia di Verona ed operante nel settore degli autotrasporti, formalmente gestita da un giovane imprenditore 27enne di origine calabrese.
Dalla complessa istruttoria svolta dalla Prefettura di Verona, che ha interessato in particolare anche le Forze di Polizia locali e della provincia di origine, è risultato che la ditta si inquadra nel ben più ampio panorama imprenditoriale riferibile al padre del titolare, soggetto coinvolto in una serie di molteplici procedimenti penali pendenti sia a Verona, che in altre provincie, legati prevalentemente ad un esteso sistema di false fatturazioni e nell’ambito dei quali è emersa la presenza anche di diversi soggetti direttamente collegati alla criminalità organizzata di stampo mafioso e, segnatamente, contigui alla ‘ndrina GRANDE ARACRI.
Originaria di Cutro (KR) e facente capo al boss GRANDE ARACRI Nicolino, detto “mano di gomma”, la ‘ndrina GRANDE ARACRI negli ultimi anni ha mostrato una particolare aggressività nei confronti del tessuto economico ed imprenditoriale non solo calabrese ma anche del Nord Italia, in particolare dell’Emilia Romagna, come disvelato dalla cd. Operazione “AEMILIA” della D.D.A. di Bologna.
Alla luce di tale contesto di collaborazioni imprenditoriali, nonché della accertata riconducibilità della gestione dell’impresa al padre del giovane titolare (visto lo stretto legame parentale, la trasmigrazione di mezzi e di personale, la comunanza di sedi legali con le precedenti imprese gestite dalla famiglia e di professionisti che ne curarono la gestione contabile), la Prefettura, coadiuvata dal Tavolo di Supporto Integrato delle Forze di Polizia (composto da Questura, Comando Provinciale dei Carabinieri, Comando Provinciale della Guardia di Finanza e Direzione Investigativa Antimafia di Padova), ha potuto quindi individuare un concreto ed attuale rischio di infiltrazione mafiosa nei confronti della società in questione.
Nell’arco di 20 mesi, pertanto, salgono a dieci le interdittive antimafia adottate dal Prefetto di Verona.