In Valpolicella arriva il nuovo metodo di fare scuola: tende siberiane, bilinguismo e robotica
Aree dotate di tutti gli apparati necessari per una didattica hi-tech come lavagne multimediali e visori in 3D.
L'innovazione a portata di mano.
Istruzione innovativa
Nuove classi costruite ad hoc per garantire il distanziamento e tende da glamping, adatte anche a temperature siberiane e dotate di tutti gli apparati necessari per una didattica hi-tech come lavagne multimediali, visori in 3D e strumenti di robotica, da distribuire nel parco secolare della settecentesca villa veneta “Villa Mirandola”. La scuola italiana bilingue 0-14 “Bambi&Bimbi Don Milani Middle School” di Pescantina ha chiuso in questi giorni il suo primo ciclo di scuola primaria di primo e secondo grado e si prepara ad affrontare il nuovo anno scolastico e la futura “Fase 4” con un approccio innovativo e funzionale, anche dal punto dell’accoglienza degli studenti.
Un percorso per 300 bambini
La scuola creata, su un nucleo preesistente dedicato ai bambini 0-5 anni, nel 2012 da Damiano Tommasi, con la moglie Chiara Pigozzi, Responsabile dell’Istituto, Cristian Zivelonghi e sua moglie Graziella Pennisi, professoressa d’Italiano in una storica scuola privata di Verona. L’Istituto, best practice e progetto allo studio anche di esperti di didattica innovativa di Harvard, quest’anno ha accompagnato nel loro percorso ben 300 bambini-ragazzi dal nido alle medie. Al gruppo si è poi aggiunto Zeno Gaburro, professore associato in Fisica all’Università di Trento, con alle spalle un PhD in Ingegneria elettronica alla University of Illinois e vent’anni di ricerca in materiali e tecnologie applicate all’ottica, in Italia e in USA dove ha sviluppato, ad Harvard per l’esattezza, il suo prodotto più importante: un brevetto per lenti ultrasottili poi acquistato dalla Samsung nel 2015.
Nuove materie da studiare
Il professore Gaburro ha spiegato:
“La scuola si trova in Valpolicella e la prossima sfida è trasformare questo territorio a forte vocazione internazionale e sempre aperto a contaminazioni, nella nostra Silicon Valley partendo, perché no, proprio da un progetto come questo per formare talenti”.
La scuola bilingue offre una proposta formativa con metà delle ore di didattica portate avanti da insegnanti di madrelingua inglese e con materie come circo, narrazione, teatro, arte, robotica, intercultura, educazione emotiva, problem solving, educazione alla salute e alla cittadinanza affiancate a quelle curricolari, ha scelto di reagire al lockdown e alla serrata imposta dalla pandemia creando la prima piattaforma in Italia sviluppata al 100% internamente alla scuola e basata su una tecnologia open source di Load Balancing (Distribuzione di Carico) in cui una serie di computer gestiscono la rete per ottimizzare la qualità audio e video. Il tutto creato dal team dei docenti dell’Istituto per una didattica a distanza capace di innescare un vero rapporto interattivo tra docenti e ragazzi, ma anche tra studenti stessi tramite ad esempio la creazione di documenti condivisi e “cortili virtuali” dove fare ricreazione e confrontarsi in libertà, prima o dopo le lezioni.
Una nuova piattaforma
La piattaforma si chiama Classeinfinita proprio per esprimere un’idea di didattica in perenne evoluzione a seconda delle esigenze dei giovani utenti e di innovativo. Massima trasparenza e alla possibilità per i ragazzi di partecipare essi stessi alla sua costruzione implementandola, i dati ed i materiali creati messi al sicuro su un server proprietario, il tutto a prova di zoombombing. Damiano Tommasi ha spiegato:
“L’abbiamo chiamata Classeinfinita per richiamare i concetti di Lifelong learning (per tutta la vita) di Lifewide learning (in ogni contesto) e di Lifedeep learning (che coinvolge in profondità ogni persona) che sono comuni a tutti noi che crediamo nello spirito critico, nel lavoro collettivo e in una scuola aperta tutti i giorni dell’anno. Una scuola che dia strumenti prima ancora che risposte, un luogo di azione e ricerca, attività con i ragazzi e riflessione metodologica, correzione e proposta, costruzione di un modello che, ne siamo consapevoli, sarà tanto più efficace quanto più saprà crescere e migliorarsi giorno dopo giorno. Investire su educazione e più in generale sul capitale umano di questi tempi può sembrare velleitario e magari non redditizio dal punto di vista economico. Vorremmo tuttavia sensibilizzare Istituzioni e investitori privati rispetto alla crescente consapevolezza nella società di quanto sia fondamentale investire oggi sulla crescita culturale dei nostri figli che un domani garantirà loro una ricchezza meno tangibile, rispetto chessò ad un investimento immobiliare, ma certamente molto più strategica”.
L'importanza della tecnica comunicativa
Il professore Gaburro ha spiegato:
“Quando si è iniziato a sviluppare le piattaforme online le scuole più quotate hanno investito in programmi di didattica completamente online, i cosiddetti MOOCs (Massive Open Online Courses). L’idea era che il professore che spiega, in sostanza, ripeta le stesse cose ogni volta che ricomincia il corso. Serve davvero essere fisicamente in classe? Perché non fare dei video ottimizzando la tecnica comunicativa, magari integrando con esercizi interattivi? Quello che è stato osservato, però, è che l’assenza di una guida umana che comunicasse davvero con gli allievi ha portato ad una grossa delusione rispetto alla percentuale degli studenti che concludevano i corsi. Perché? L’ipotesi è che la componente viva della relazione sia cruciale anche per l’apprendimento. Il modello blended comporta un mix. A noi adesso sembra ovvio perché siamo entrati a forza nella necessità di usare internet per la didattica, ma in tempi non sospetti, quando internet era solo un’opzione, c’era molta fiducia nell’online only”.