Fusione AGSM e AIM, Sboarina: "Garantite stabilità e competitività da qui ai prossimi 50 anni"
L’aggregazione sarà operativa dal 1 gennaio 2021. Il valore del concambio è stato fissato in 61,2 % per Verona e 38,8% per Vicenza.

Il sindaco di Verona Federico Sboarina e quello di Vicenza Francesco Rucco hanno illustrato i dettagli della fusione tra Agsm e Aim, votata ieri dal cda dell’azienda scaligera.
Operazione che dà vita alla prima multiutility del Veneto
Il protocollo d’intesa per l’aggregazione era stato sottoscritto dagli attuali sindaci a febbraio 2019. Dopo le elezioni amministrative del 2017 a Verona e del 2018 a Vicenza. E in un anno e mezzo si è concretizzato. Le prossime tappe saranno l’esame della fusione da parte dei Consigli comunali, prima dell’autunno. L’aggregazione sarà operativa dal 1 gennaio 2021. Il valore del concambio è stato fissato in 61,2 % per Verona e 38,8% per Vicenza. Il piano industriale redatto dagli advisor incaricati con delibera del cda Agsm il 20 dicembre 2019 prevede investimenti epr centinaia di milioni, la necessità di avvalersi di un partner industriale per essere competitivi sul mercato ed essere autonomi sulle tematiche ambientali come ad esempio il completamento del ciclo dei rifiuti.
Un traguardo storico
Sboarina ha spiegato:
“Una grande soddisfazione, dopo un percorso intenso che con il sindaco Rucco abbiamo voluto chiudere rapidamente per dare stabilità alle nostre aziende da qui ai prossimi 50 anni. Un traguardo storico, che da 13 anni si tentava di raggiungere, e che noi abbiamo raggiunto in un anno e mezzo. In un mercato sempre più competitivo era necessario rafforzare le due società, renderle più competitive e forti. Già da mesi si ragionava come una sola entità anche se non lo eravamo, ora, finalmente, con il passaggio formale di ieri saremo un’unica grande azienda".
Affrontare le sfide future
Il sindaco di Verona ha proseguito:
"Questo permetterà alle noste multiutility di affrontare le sfide future. Siamo riusciti in quell’impresa che tanti altri avevano tentato invano. Ora giudice finale sarà la politica che dovrà dare concretezza a questa operazione in consiglio comunale. Una fusione a due che abbiamo voluto chiudere rapidamente, anche per utilizzare i dati del bilancio 2019, in attesa di trovare il terzo e miglior partner industriale. Si stanno facendo le dovute indagini di mercato con una procedura di selezione pubblica. Diversamente dalla fusione con Vicenza che aveva dei termini fissati, in questo caso non ci sono scandenze e ci preneremo tutto il tempo necessario per individuare in maniera trasparente il terzo soggetto, ora si va avanti in questa direzione. Abbiamo messo insieme il prodotto migliore ma è necessario un rafforzamento ulteriore".
Non c'è ancora un nome prestabilito per il terso ente
Sboarina ha poi parlato del terzo soggetto;
"Non c’è già un nome stabilito, contrariamente a quanto si voglia far credere, l’obiettivo è trovare un asset forte che ci permetta di definite alcuni comparti fondamentali e strategici, come chiudere il cerchio ambientale sui rifiuti. Nessuno è dentro o fuori dai giochi, proseguiremo valutando tutte le ipotesi possibili, per il bene dei nostri due territori, delle nostre aziende. Un percorso trasparente che, intanto, ci ha permesso di raggiungere questo traguardo storico. Ringrazio pertanto tutti coloro che hanno lavorato per arrivare ad oggi, sia i tecnici che i politici, con una chiusura che è equilibrata per le due città, rispettosa dell’identità territoriale e il più operativa possibile. Il progetto precedente, infatti, era ingessato e non avrebbe mai consentito una governance produttiva".
Investire su temi smart city
Il sindaco Rucco:
“Abbiamo un progetto industriale importante che ci rende la prima multiutility su base regionale che entra nel sistema veneto. Ora spiegheremo ai cittadini quanti e quali investimenti andremo a fare sui servizi e quali ricadute avranno entrambi i territori. Grazie a questa operazione andremo ad incidere su energia, gas, rifiuti, tariffe, energie rinnovabili, temi che svilupperemo con la nuova multiutility, in assoluta trasparenza. Il partner industriale ci consentirà di completare alcune esigenze, come per i rifiuti l’assenza di un nostro termovalorizzatore. Oppure di investire sui temi della smart city".
Un perfetto equilibrio tra Verona e Vicenza
Rucco ha poi concluso:
"Con l’aggregazione a due abbiamo posto un tassello fondamentale, ora siamo pronti ad andare avanti e a cercare il terzo soggetto industriale. L’idea, quindi, è quella di guardare al mercato per individuare un asset forte. L’equilibrio tra Verona e Vicenza è sancito dallo statuto e dai patti parasociali, con la parità dei consiglieri e l’unanimità per le decisioni più importanti. Tutti i passaggi di questa fusione sono stati condivisi con i tecnici e i politici, ringraziamo tutti coloro che anche in piena emergenza hanno lavorato per arrivare a questo traguardo. Così come ai coordinatori dei i partiti di maggioranza e delle liste civiche che hanno compreso che si tratta di un’operazione portata a termine per il bene delle nostre città e delle aziende”.
L'astensione di Finocchiaro
A fine incontro è arrivata anche una nota scritta del presidente di Agsm Daniele Finocchiaro, stamattina impegnato fuori città, sulla sua astensione al voto di ieri.
“Dopo aver lavorato, negoziato e firmato con soddisfazione per arrivare a questo risultato, l’astensione di ieri aveva il solo motivo di mantenere alta l’attenzione sul percorso fatto. La storica fusione con Vicenza inseguita da 13 anni rappresenta una condizione necessaria ma non sufficiente per garantire il futuro delle due aziende. Il mio ruolo tecnico mi impone di ribadire con forza il percorso e il lavoro di una anno ovvero la necessità di trovare un partner strategico e industriale per gli investimenti e le competenze necessarie per rendere MuVen competitiva nel mercato”.