Verona Capitale Internazionale dell’Opera, installazioni nei punti importanti della città
Il progetto triennale intende sviluppare una serie di attività integrate e innovative, implementando un sistema crescente di coinvolgimento del pubblico e della città.

Valorizzare il ruolo di Verona come città leader della cultura operistica a livello internazionale.
Valorizzare la città
Dopo il successo ottenuto nel 2019 in occasione del progetto “Verona città dell’Opera”, che ha visto l’installazione di allestimenti scenografici disseminati in punti nevralgici della città, Verona Capitale Internazionale dell’Opera ha l’obiettivo di valorizzare il ruolo assoluto della città quale leader nella diffusione della cultura operistica. L’attività, che avrà uno sviluppo lungo il triennio 2020-2022, prevede una serie di iniziative che vestiranno la città restituendo al visitatore italiano e internazionale le medesime suggestioni di una Première, che riconoscerà nell’hashtag #inarena il fil rouge del progetto di comunicazione. Un focus particolare sarà posto su Piazza Bra, che diventa in occasione del Festival un grande foyer a cielo aperto.
(AL TERMINE DELL'ARTICOLO, LE FOTO DELLE INSTALLAZIONI)
Cinque installazioni
Il progetto, realizzato dal Comune in collaborazione con Fondazione Arena, è finanziato con l’imposta di soggiorno, da cui è stata stanziata una quota per questo progetto speciale di valorizzazione, studiato con le categorie economiche. Per quest’anno, la cifra impegnata a bilancio è stata di 300 mila euro. Nuove anche le installazioni posizionate in cinque punti strategici della città: le giganti rose realizzate nel 2007 per il Barbiere di Siviglia abbelliscono corso Porta Nuova e preparano gli spettatori all’esperienza lirica che li attende in Arena; dal Trovatore di Franco Zeffirelli (anno 2001), sono prese le imponenti scenografie posizionate a Porta Palio e sul piazzale XXV Aprile davanti alla stazione. La rotonda alla Croce Bianca ospita invece uno dei carretti in scena nell’opera Cavalleria Rusticana, realizzati nel 2006.
Capitolo a parte piazza Bra, foyeir naturale dell’arena. Qui non servono particolari installazioni per respirare l’atmosfera dell’opera lirica, ecco perché saranno installati alcuni social ledwall ovvero dei pannelli multimediali che interagiranno con il pubblico prima di entrare in arena e con i passanti sul liston. In arrivo anche una novità acustica, per ampliare l’esperienza emozionale dei cittadini. A sottolineare la presenza delle imponenti scenografie, quest’anno vi è anche la componente luminosa, con un sistema di illuminazione che, al calar del sole, darà risalto alle opere ma anche ai monumenti e ai luoghi che le ospitano.
Un circuito integrato alla città
Il primo anno di attività è finalizzato a valorizzare il progetto di arredo urbano attraverso installazioni luminose e una dislocazione delle opere nelle principali vie di accesso alla città e in corrispondenza del centro storico. Al fine di favorire una partecipazione attiva del pubblico è stato sviluppato un piano di comunicazione dedicato all’interazione guidata con gli elementi scenici selezionati tra i più iconici del Festival. Il progetto, che verrà inaugurato il 25 luglio 2020 in occasione dell’inizio del Festival Lirico, è stato costruito appositamente per mettere in evidenza la particolare sinergia tra la città di Verona e la sua tradizione operistica, al fine di far vivere a turisti e cittadinanza un nuovo modo di fruire la cultura musicale.
Foyer a cielo aperto
Una playlist in occasione delle Prime
Cuore dello spettacolo diffuso è Piazza Bra, che si trasformerà in un palcoscenico all’aperto grazie a un impianto acustico che, in corrispondenza dei giardini e lungo il Liston, riprodurrà in filodiffusione le più famose arie d’opera dalle 18 alle 20, nei weekend e durante le Prime. La playlist sarà composta da brani della tradizione operistica selezionati da parte di artisti di particolare levatura internazionale, quali ad esempio Placido Domingo, Sonya Yoncheva, Anna Jur'evna Netrebko. La diffusione di arie d’opera in questo contesto nasce dalla volontà di riportare in primo piano il valore della Cultura e della Musica colta al fine di coinvolgere tutti i cittadini e turisti presenti sul luogo in un’esperienza innovativa che avvalorerà non solo il patrimonio operistico della città ma anche il fascino e il pregio.
Un percorso emozionale
Gli obiettivi dell’iniziativa sono stati illustrati oggi, venerdì 10 luglio 2020 all’ombra del colossale guerriero del Trovatore a Porta Palio dal sindaco Federico Sboarina, insieme all’assessore ai Tributi, Francesca Toffali, al direttore generale della Fondazione Arena, Gianfranco De Cesaris con il vice direttore artistico Stefano Trespidi (in rappresentanza del sovrintendente Cecilia Gasdia) e Giuditta Vergo della società che collabora al progetto. Sboarina ha affermato:
“Un’idea realizzata l’anno scorso e che ha riscosso molto successo anche tra i veronesi. L’obiettivo è che, chiunque si trovi a Verona, senta chiara e forte la percezione dell’opera e del suo festival. Verona è l’opera e in questo modo lo vediamo ovunque. Un percorso emozionale che vuole coinvolgere cittadini e spettatori anche fuori dall’anfiteatro, a cominciare da piazza Bra che diventa il foyer dell’arena stessa. Il progetto quest’anno si arricchisce volutamente di contenuti, per rendere ancora più attrattiva la città e promuovere il territorio a beneficio del settore turistico e dei comparti ad esso legato. Non a caso questa iniziativa nasce proprio in accordo con le categorie economiche, con le quali si è deciso di utilizzare una parte dei proventi dall’imposta di soggiorni per progetti ad hoc”.

Il Barbiere di Siviglia Regia: Hugo De Ana; Anno: 2007; Ubicazione: Corso Porta Nuova

Il Trovatore; Regia: Franco Zeffirelli ; Anno: 2001; Ubicazione: Porta Palio

Cavalleria Rusticana; Regia: William Orlandi; Anno: 2006; Ubicazione: Croce Bianca
