Arrestato a Verona lo spacciatore della Volkswagen grigia: è un marocchino di 22 anni
I Carabinieri di Caprino erano in trasferta nel capoluogo scaligero per riscontrare alcune voci raccolte sul territorio che giravano fra i consumatori di cocaina ai piedi del Baldo.
I Carabinieri di Caprino Veronese arrestano un pregiudicato.
Droga in auto
Mercoledì sera, 22 luglio 2020, a Verona in viale del Lavoro, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Caprino Veronese hanno arrestato un marocchino di 22 anni, perché sorpreso in auto con circa trenta grammi di cocaina suddivisa in dosi pronte per essere spacciate e di altri 10 presso la propria abitazione.
I Carabinieri di Caprino erano andati in trasferta nel capoluogo scaligero per riscontrare alcune voci raccolte sul territorio che giravano fra i consumatori di cocaina ai piedi del Baldo, secondo le quali vi era un cittadino extracomunitario che girava a bordo di una Volkswagen Golf grigia ed aveva disponibilità di cocaina di ottima qualità che consegnava al dettaglio nei parcheggi dei diversi centri commerciali della zona di viale del Lavoro.
Bloccato il conducente, la perquisizione domiciliare
Mercoledì sera, dunque, i Carabinieri si sono recati a Verona per cercare di rintracciare la vettura che effettivamente hanno individuato, osservandone gli spostamenti per un po’. Quando hanno ritenuto che i movimenti dell’uomo potessero effettivamente essere ricollegati all’attività di spaccio, si sono fatti affiancare da un equipaggio della Sezione Radiomobile della Compagnia di Verona ed hanno bloccato il conducente. L’uomo, identificato in L.A. cl. 1998, residente a Grezzana e regolare sul territorio italiano, non ha avuto tempo di reagire o di scappare. Nascoste fra le tasche, le calze e la biancheria intima i Carabinieri hanno trovato diverse dosi di stupefacenti per circa 30 grammi complessivi. Portato a Grezzana, dove l’uomo vive con il padre, per la perquisizione domiciliare l’uomo ha consegnato ulteriori 10 grammi di cocaina che teneva occultata nella sua camera, insieme ad un bilancino di precisione ed al materiale per il confezionamento. L.A. aveva in tasca 95 euro, ritenuti il provento di una cessione di stupefacenti effettuata in serata, che sono stati sequestrati.
La "giustificazione"
L’uomo si è giustificato asserendo di avere iniziato a spacciare da poco tempo, a causa della perdita del lavoro come saldatore che svolgeva in una azienda della provincia. Dell’arresto è stato informato il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Verona, Dott.ssa Elvira Vitulli, che ha disposto di trattenere l’arrestato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari in attesa dell’udienza con rito direttissimo che si è svolta questa mattina. Il Giudice Monocratico all’esito dell’udienza ha convalidato l’arresto ed applicato la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria, rinviando il processo in ottobre.