Indignazione

Bonus Covid ai politici, Zaia avvia l’indagine interna: “Fuori i nomi o si rischia la sospensione”

Bufera per i parlamentari che hanno fatto richiesta dei 600 euro allo Stato, spuntano i nomi di Montagnoli, Barbisan e Forcolin.

Bonus Covid ai politici, Zaia avvia l’indagine interna: “Fuori i nomi o si rischia la sospensione”
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Bufera per lo scandalo nazionale dei parlamentari che hanno chiesto il bonus di 600 euro.

Zaia vuole trasparenza

Il Governatore vuole chiarezza e chiede che nessuno si nasconda dietro alla privacy. Cresce l’indignazione per i “furbetti” che, durante la pandemia hanno chiesto allo Stato di poter ricevere il bonus di 600 euro che era riservato ai lavoratori autonomi e alle partite Iva che si trovavano in difficoltà. E’ ben presto emerso che dei parlamentari hanno deciso di usufruire del bonus, inizialmente si parlava di 5 ma ora sembrano essere 3, di questi ci sono due leghisti, uno è emiliano e l’altro lombardo.

“Fuori i nomi”

I cittadini in primis vogliono chiarezza e in molti ribadiscono “fuori i nomi”. Il presidente della Regione Veneto è d’accordo e ha spiegato:

“Stiamo affrontando il tema, io voglio precisare che non ho mai chiesto il bonus, quando c’erano delle voci su di me dove si diceva che io avevo richiesto i rimborsi per la macchina, era tutte bugie, messe in giro frettolosamente, io ho pagato tutto di tasca mia. Voglio fare un appello alle forze politiche, lo faccio con il cuore in mano, è fondamentale non trincerarci dietro alla privacy, non ne veniamo fuori, chiarite la vostra posizione”.

Si rischia la sospensione

Luca Zaia non si ferma e vuole andare fino in fondo alla faccenda:

“L’ho già chiesto e lo ripeto: facciamo un Metoo al contrario, dobbiamo metterci la faccia per dire che non abbiamo chiesto il bonus. Io non sono qui per esprimere giudizi perché ognuno avrà le proprie motivazioni ma dobbiamo essere chiari, l’abbiamo chiesto oppure no. E’ corretto anche nei confronti dei cittadini che dicono ‘fora i nomi’ perché devono essere ascoltati inoltre in questo modo si crea un sospetto strisciante dove la comunità, quando si troverà un amministratore davanti, lo guarderanno con diffidenza, senza sapere se è ‘quello del bonus’ oppure no. Ricordo che il segretario è stato chiaro parlando di sospensione”.

Avviata l’indagine interna

Il Governatore ha reso noto che è stata avviata un’indagine interna:

“Stiamo facendo una verifica, ci sono tutti i dati coperti da privacy, ho chiesto ai consiglieri di darmi contezza di quello che è accaduto, se mai è accaduto. Abbiamo avviato un’indagine interna, ovviamente l’ho chiesto al nostro gruppo di maggioranza, immagino che anche altri responsabili di partito lo chiedano agli altri gruppi. E’ chiara la posizione della sospensione con tutte le conseguenze”.

Anche Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico chiedono di conoscere i nomi per evitare eventualmente di avere delle persone coinvolte nel momento della presentazione della candidatura a settembre.

Nomi che fanno discutere

Nel mirino di coloro che avrebbero fatto richiesta del bonus a sostengo delle patite Iva troviamo il veronese Alessandro Montagnoli, il trevigiano Riccardo Barbisan e il veneziano vicegovernatore Gianluca Forcolin. Dalle prime spiegazioni però sembra che non siano stati loro a fare espressa richiesta, nel caso di Montagnali sarebbe stata la moglie, per Barbisan invece ne ha fatto richiesta il commercialista e infine per Forcolin sarebbero stati i suoi soci.

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