Vaccini antinfluenzali: iniziata la campagna anche in provincia di Verona, numerose le richieste
Una persona infetta può trasmettere il virus influenzale anche prima della comparsa dei sintomi e fino a 5-7 giorni dopo l’esordio della malattia.
Iniziata la campagna di vaccinazione.
Gli obiettivi
E' iniziata ieri, lunedì 13 ottobre 2020 la campagna vaccinale in Veneto. Nella giornata di oggi, martedì 14 ottobre 2020, l'Ulss 9 Scaligera ha indetto una conferenza stampa per fornire alcuni dati inerenti alla nuova campagna di vaccinazione. Denise Signorelli, direttore sanitario ha spiegato:
"Si tratta di un importante atto di prevenzione. Gli obiettivi della campagna vaccinale stagionale 2020-2021 contro l’influenza, visto anche il protrarsi dell’Emergenza Covid-19 sono: la riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte, la riduzione del rischio di trasmissione a soggetti ad alto rischio di complicanze o ospedalizzazione e la riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità".
Numerose le richieste
Antonio Maggiolo, direttore Ulss 9 del Dipartimento di Prevenzione ha sottolineato:
“Noi siamo attivi con le vaccinazioni ma il problema è uno: le dosi sono 80mila in più rispetto all’anno scorso ma le persone che vogliono aderire alla vaccinazione sono moltissime e dobbiamo dare delle priorità per la distribuzione delle dosi. I primi che hanno avuto le dosi sono i medici di medicina generale e le case di riposo, andiamo avanti con i pediatri di libera scelta e tutte le piccole comunità che ruotano attorno alle varie sedi vaccinali. Per questo chiedo un po’ di pazienza perché devono arrivare ancora 24mila dosi”.
Per chi è raccomandata
E' possibile effettuare la vaccinazione antinfluenzale,somministrata dai medici di medicina generale ai soggetti appartenenti ai gruppi a rischio, agli ultra 65enni e alle categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente, secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute con la Circolare del 4 giugno 2020.
Le persone comprese nella categorie a rischio sono quelle affette da alcune patologie (malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, diabete mellito e altre malattie del metabolismo, malattie renali ed epatiche, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, malattie con carente produzione di anticorpi o immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV, sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici) per le quali contrarre l’influenza comporta un alto rischio di complicanze anche gravi.
Gratuita per le fasce specifiche
La vaccinazione è offerta gratuitamente tra gli altri ai soggetti di età pari o superiore a 65 anni, da quest’anno anche agli adulti dai 60 ai 64 anni fino alle donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino in gravidanza e nel periodo di “post-partum”. Viene offerta gratuitamente anche ai familiari e contatti di soggetti ad alto rischio, ai medici e personale sanitario di assistenza ma anche ai soggetti addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori. Viene effettuata gratuitamente anche al personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani e, infine, ai donatori di sangue.
Accordo con i pediatri di libera scelta
Novità importante, sempre da quest’anno, è l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione antinfluenzale ai bambini dai 6 mesi ai 6 anni di età, che prevede un accordo di collaborazione dell’Azienda ULSS 9 con i pediatri di libera scelta.
Come gli anni scorsi e previo appuntamento telefonico, gli operatori sanitari degli ambulatori vaccinali presso le sedi dei Distretti 1-2, 3 e 4 saranno disponibili a vaccinare gli adulti (che per motivi vari non hanno effettuato la vaccinazione presso il loro Medico di medicina generale) a partire dalla fine di novembre 2020, con modalità che saranno rese note nel sito aziendale.
Visto che non è esclusa una co-circolazione di virus influenzali e SARS-Cov-2, è importante ribadire l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, in particolare in soggetti ad alto rischio di tutte le età, per semplificare la diagnosi e la gestione dei casi sospetti, dati i sintomi simili tra Covid-19 e influenza.
Influenza da non sottovalutare
L’influenza rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica per il notevole numero di casi che si verificano annualmente durante la stagione invernale, periodo in cui, in tutta Europa, si presenta in forma epidemica. Nella maggior parte dei casi il suo decorso presenta sintomi aspecifici quali febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale. Una persona infetta può trasmettere il virus influenzale anche prima della comparsa dei sintomi e fino a 5-7 giorni dopo l’esordio della malattia. Tale trasmissione è possibile anche con sintomatologia lieve o addirittura assente.
In base alle informazioni sui ceppi virali circolanti provenienti da 140 laboratori nel mondo e all’andamento delle sindromi simil-influenzali a livello globale, l’Organizzazione mondiale della Sanità indica ogni anno la composizione del vaccino anti-influenzale. Nella riunione annuale l’OMS ha indicato che la composizione del vaccino quadrivalente per l'emisfero settentrionale nella stagione 2020-2021 è la seguente:
- A/Guangdong-Maonan/SWL1536/2019 (H1N1) pdm09-like virus;
- A/Hong Kong/2671/2019 (H3N2)-like virus;
- B/Washington/02/2019-like virus (lineaggio B/Victoria);
- B/Phuket/3073/2013 –like virus (lineaggio B/Yamagata).
Aumentate le vaccinazioni
Nella Regione Veneto, per l’intera stagione influenzale 2019-2020, si stima che circa 423.700 soggetti abbiano contratto un virus influenzale, per un’incidenza cumulativa stimata di circa 86,4 casi ogni 1.000 abitanti.
In Veneto, il picco stagionale si è raggiunto durante la sesta settimana 2020 con un tasso d’incidenza di 10,71 casi ogni 1.000 abitanti, preceduto da una rapida ascesa e seguito da un calo più progressivo, arrivando comunque ad intensità basale già dalla 11^ settimana.
Durante la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale sono state vaccinate complessivamente 798.829 persone, dato superiore alle ultime otto stagioni (circa 15.000 vaccinazioni in più rispetto la stagione precedente). Delle persone vaccinate nel corso della stagione 2019-2020 la maggior parte, 604.591 soggetti pari al 75,7% del totale, erano anziani di età pari o superiore ai 65 anni; dato in lieve calo rispetto alle stagioni precedenti.
I bambini i più colpiti
La classe di età più colpita è stata quella dei bambini tra 0-4 anni, dove l’incidenza massima registrata è risultata essere di 33,47 casi per 1.000 abitanti, comunque più contenuta rispetto alle altre stagioni. È risultata più contenuta l’incidenza per gli adulti, ed in particolare per gli anziani, in linea con la maggior parte delle stagioni passate.
Complessivamente la copertura vaccinale nell’anziano, per quest’ultima stagione, è risultata essere stata leggermente inferiore a quella della precedente: 53,9% contro il 55,6% della precedente.
Nella Azienda ULSS 9 Scaligera il tasso di copertura di quest’ultima popolazione è stato del 57,02%, risultato superiore alla media regionale (53,9%), seconda tra le AULSS del Veneto.
Operatori Sanitari
Focalizzando l’attenzione sugli Operatori Sanitari, risulta che circa 17.071 persone tra medici e personale sanitario di assistenza sono state vaccinate contro i virus dell’influenza, valore assoluto maggiore delle ultime otto stagioni e con trend positivo (+2.000 soggetti rispetto alla stagione passata), ad indicare una sempre maggiore diffusione della pratica vaccinale tra gli Operatori. Il tasso di copertura vaccinale per questa categoria risulta pertanto stimabile a 31,7%. Sono stati segnalati 259 casi, di cui 15 gravi, con 8 decessi.
I 15 casi gravi indicati avevano una media di età di 57 anni e spaziavano in un range d’età dai 2 agli 86 anni; il 60% era di sesso maschile. Per il 53% di loro la complicazione maggiore è stata una sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), mentre i restanti hanno riscontrato gravi infezioni respiratorie acute (SARI). La tipizzazione del virus ha portato all’identificazione per la maggior parte dei casi il ceppo A: per il 40% la tipologia è H1N1 e per il 33% H3N2, solo per 2 casi il ceppo era il B.
Il 53% ha necessitato il ricovero in terapia intensiva e di intubazione, 2 soggetti hanno anche necessitato il ricorso alla terapia in ECMO (Ossigenazione Extracorporea a Membrana). Il 70%, al momento dell’infezione influenzale, presentava patologie pregresse.
Tasso di ospedalizzazione
Per la stagione 2019-2020, il tasso cstimato per l’intera popolazione regionale si aggira attorno al 4,61 casi/100.000 abitanti, mentre il tasso di mortalità risulta pari a 0,16 casi/100.000 abitanti.
Infine si ricorda che per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, oltre alla vaccinazione, sono altrettanto importanti alcune misure di prevenzione tra cui lavare spesso le mani e coprire bocca e naso, quando si starnutisce o tossisce, utilizzando preferibilmente fazzoletti monouso, uso della mascherina come da disposizioni nazionali e regionali.