Verona

Assolto il leghista Vito Comencini, insultò Mattarella a Pontida (se l'è cavata per un "mi")

Il deputato era accusato di vilipendio al Capo dello Stato.

Assolto il leghista Vito Comencini, insultò Mattarella a Pontida (se l'è cavata per un "mi")
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I fatti risalgono al 14 agosto 2019.

E’ stato assolto

E’ arrivata l’assoluzione per il deputato della Lega e consigliere comunale di Verona, Vito Comencini nella giornata di martedì 24 novembre 2020. A renderlo noto è stato lo stesso deputato in diretta streaming dalla Sala Blu di Palazzo Barbieri. Era accusato di vilipendio al Capo dello Stato e i fatti risalgono al 14 agosto 2019 quando Comencini, durante l’assemblea dei Giovani della Lega a Pontida aveva affermato: “Mattarella mi fa schifo”. Comencini, soddisfatto dell’esito ha affermato:

“Riguardo la sentenza emessa martedì scorso, si è svolta in udienza preliminare con giudizio abbreviato e la decisione presa da parte del giudice è la sentenza di assoluzione rispetto alla quale aspettiamo anche di leggere le motivazioni. Preciso che abbiamo scelto, valutando con l’avvocato Alessandro Micucci, di non rimandare l’udienza che era prevista per questo martedì considerando il fatto che il processo sarebbe avvenuto nel tribunale di Bergamo che è zona rossa. Abbiamo deciso farlo martedì in videoconferenza e di non rimandare oltre a chiedere il giudizio abbreviato”.

Certo della sua innocenza

Comencini ha poi ribadito

Ero convinto della mia innocenza per aver esercitato il mio diritto di critica previsto dalla Costituzione e dai Trattati Internazionali. A suo tempo ho chiesto scusa per i toni aspri usati ma non ho mai rinnegato il diritto critico di quello che è successo a quel Governo Conte 2 nato dopo una grave crisi del Governo precedente e dove la Lega ha ottenuto un grande risultato livello italiano e europeo. Voglio precisare che non ho voluto dare seguito a particolari polemiche quando fu presentato l’esposto di Valpiana che chiese che rinunciassi all’immunità in quanto parlamentare. Posso precisare che non avevo alcuna immunità rispetto al tipo di reato e processo”.

Non imputabile

L’avvocato Alessandro Micucci ha quindi spiegato:

La sentenza è quindi di tipo assolutorio con formula più ampia. Farei notare la scelta del procedimento: rito abbreviato che era non condizionato cioè l’onorevole Comencini sostanzialmente non ha apportato alcun tipo difesa basandosi solo ed esclusivamente su quello che c’era nel fascicolo del Pubblico Ministero e rivendicando, così com’è stato riconosciuto anche dal giudice nell’udienza preliminare di Bergamo il diritto di critica. L’esito recita: ‘assolve l’imputato perché non imputabile’. Mi fa presupporre che il giudice abbia recepito e accolto la tesi difensiva che si basava sull’articolo 51 del codice penale cioè del diritto di critica che ciascun cittadino ha e, a maggior ragione, ha ciascun parlamentare della Repubblica”.

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