Bigon (PD): “Ospedale San Bonifacio problemi organizzativi e ritardi con disagi per pazienti e operatori”
"L’emergenza va affrontata per tempo, non rincorsa".
L'appello del consigliere del Partito Democratico.
Servono risposte
Serve chiarezza su motivi e responsabilità. Anna Maria Bigon, consigliere del Partito Democratico e vicepresidente della commissione Sanità, interviene sulla situazione, denunciata anche dai rappresentanti sindacali, del nosocomio di San Bonifacio:
“Nonostante gli annunci in diretta Facebook del presidente Zaia sulla capacità delle strutture sanitarie di reggere la seconda ondata Covid, al Fracastoro le cose sono andate diversamente: l’ospedale di San Bonifacio si è fatto trovare impreparato, con problemi organizzativi e ritardi. Di tutto questo però non c’è traccia nei quotidiani ‘punti stampa’, perciò chiediamo risposte con un’interrogazione: si faccia chiarezza su motivi e responsabilità”.
Affrontare l'emergenza
Bigon aggiunge:
“L’emergenza va affrontata per tempo, non rincorsa. Serviva una terapia semi intensiva a valenza respiratoria, invece i pazienti sono stati lasciati nell’Osservazione breve intensiva del Pronto soccorso, i cui posti letto si sono riempiti fin troppo rapidamente. Solo la scorsa settimana, finalmente, è stata aumentata la capacità della Covid Week Surgery ed è iniziato il trasferimento di alcuni pazienti in altre strutture, allentando la pressione sul Fracastoro, e alleggerendo il carico di stress degli operatori”.
Necessario un quadro chiaro
L’esponente dem veronese ha ribadito:
“Visto che la seconda ondata era ampiamente annunciata, crediamo sia grave farsi trovare impreparati a livello organizzativo, mettendo in difficoltà i lavoratori e, di conseguenza, pure i pazienti. Vogliamo sapere come mai queste persone sono state lasciate in Pronto soccorso anziché trasferite immediatamente in altre strutture della provincia, se nelle segnalazioni inviate al ministero della Salute sono state incluse tra quelle in attesa di ricovero in terapia intensiva e se nell’Osservazione breve di San Bonifacio ci sono ancora degenti intubati. Quanti sono i posti in terapia intensiva attivati e ancora liberi negli ospedali del Veronese?”.
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