Si fingevano avvocati e carabinieri truffando gli anziani: giro d’affari di migliaia di euro al mese
Il cosiddetto “telefonista”, consultando gli elenchi telefonici pubblici, contattava la potenziale vittima, raccontandole di un incidente ovvero un problema con la giustizia nel quale un suo parente stretto sarebbe rimasto coinvolto.
In manette due pluripregiudicati.
Truffe agli anziani
Questa mattina, giovedì 10 dicembre 2020 all’alba, al termine di una complessa ed articolata indagine sulle truffe seriali agli anziani note come del cd. “finto avvocato/finto Carabiniere”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Mantova, gli uomini della Squadra Mobile e del Nucleo Operativo Radiomobile dell’Arma dei Carabinieri di Mantova hanno dato esecuzione all’Ordinanza con cui il G.I.P. del Tribunale di Mantova, su richiesta del Pubblico Ministero della Procura, disponeva la custodia cautelare in carcere di P.D.M, di anni 51, e l’obbligo di dimora nel comune di Carpi di A.C. 40enne, entrambi pluripregiudicati per reati contro il patrimonio.
Arrestati due pregiudicati
Sono accusati di aver commesso – nel periodo trascorso tra il 16 ottobre 2019 ed il 7 agosto 2020, nella Provincia di Mantova ed in altre Province limitrofe – 2 truffe e 8 tentate truffe pluriaggravate in danno a persone anziane, delle quali alcune in concorso tra loro, unitamente ad altri complici ancora da individuare.
I due truffatori, infatti, approfittando dell’avanzata età delle vittime generavano in loro l’erroneo convincimento, tramite la telefonata da parte di un complice, di dover versare denaro in contante ovvero consegnare monili preziosi ad uno dei due criminali che si presentava nelle loro abitazioni causando alle vittime un ingenti danni economici e
psicologici.
Rubati monili, contanti e non solo...
I due pregiudicati, infatti, oltre ad aver truffato una rilevante somma di denaro contante e di oggetti preziosi, in uno degli episodi avvenuti nel luglio scorso a Mantova, in particolare, erano riusciti a farsi consegnare dalla vittima un lingotto d’oro del peso di 100 grammi, 4 monete dello stesso metallo prezioso ed un orologio di una prestigiosissima marca svizzera.
L’attività investigativa
Le azioni truffaldine dei due complici – dimostrate senza ombra di dubbio grazie ad un’articolata attività info-investigativa – avviata a seguito delle prime denunce effettuate dalle vittime negli Uffici della Questura – finalizzata a colpire il fenomeno criminale nella sua complessità, ha impegnato gli investigatori della Squadra Mobile ad esaminare decine di tabulati telefonici per ogni episodio e sviluppando le risultanze dei connessi traffici di cella in modo di poterle ricollegare tra loro – si è concretizzata in un raggiro, a danno di persone particolarmente anziane, colpite serialmente da una banda di truffatori con base nella città di Napoli, secondo un consolidato modus operandi.
La tecnica utilizzata nelle truffe
Il cosiddetto “telefonista”, consultando gli elenchi telefonici pubblici, contattava la potenziale vittima, raccontandole di un incidente ovvero un problema con la giustizia nel quale un suo parente stretto sarebbe rimasto coinvolto, che si sarebbe risolto solo previa consegna di una cospicua somma di denaro ad un sedicente avvocato che di lì a poco avrebbe suonato alla porta. Costui – a seconda dei casi appunto uno dei due truffatori, già nei paraggi dell’obiettivo prescelto – avvertito da un altro complice, mentre il “telefonista” rimaneva al telefono con la vittima per non consentirle di comprendere il raggiro o contattare il familiare in stato fermo presso una vicina Caserma dei Carabinieri, si recava a farsi consegnare dal malcapitato il denaro contante ed i preziosi presenti in casa, per poi dileguarsi rapidamente.
Un giro d’affari illecito di svariate decine di migliaia di euro (al mese)
La professionalità nel commettere il reato e l’ampio raggio d’azione sul territorio nazionale, dimostrata dai due pluripregiudicati, porta a stimare come attendibile un giro d’affari illecito di svariate decine di migliaia di euro al mese, ed ulteriori indagini sono tuttora in corso da parte della Procura della Repubblica di Mantova, dalla Squadra Mobile e dal Reparto Operativo dei Carabinieri di Mantova per attribuire a costoro ulteriori episodi ovvero individuare gli ulteriori complici.
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