Rubavano furgoni carichi di vestiti di lusso, cinque arresti a Verona
La merce recuperata supera i 200mila euro di valore.
L'intervento dei Carabinieri è scattato il 7 dicembre 2020 in tarda serata a Verona, San Giovanni Lupatoto, Zevio e Isola Rizza: sgominato un sodalizio finailzzato al furto di capi d'abbigliamento di lusso.
Sgominata la banda che assaliva i furgoni
L’attenzione dell’Arma nei confronti dei reati predatori che, più di altri, minano la percezione di sicurezza nelle comunità ha consentito al Comando Provinciale Carabinieri di Verona di concludere un’operazione con l’arresto di 5 persone ed il recupero della refurtiva.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo, coadiuvati nella fase operativa da quelli delle Compagnie di Verona, San Bonifacio e Legnago, nella tarda serata del 07 dicembre u.s., in Verona, San Giovanni Lupatoto, Zevio e Isola Rizza, hanno finalizzato un’attività investigativa tesa a disarticolare un sodalizio criminale, composto da soggetti di nazionalità moldava e rumena, dedito all’esecuzione di furti in attività commerciali del nord-est ed alla conseguente ricettazione della refurtiva.
Gli investigatori, complessivamente, hanno fermato 5 persone di nazionalità moldava e rumena e ne hanno denunciate altre 3 in stato di libertà, tra cui un italiano, tutte indagate, a vario titolo, per il furto e la ricettazione della merce costituita da numerosi capi d’abbigliamento e calzature di lusso trafugate, come accertato sinora, tra i mesi di giugno e dicembre 2020 in aziende nelle province di Parma, Udine e Pordenone.
Il modus operandi era sempre il medesimo: il “gruppo” composto solitamente da 3/4 soggetti, rubava veicoli commerciali nei pressi delle medesime aziende che poi depredavano della merce che, in seguito, veniva occultata in un casolare nelle campagne di Zevio. Da qui, poi, veniva trasbordata su altri mezzi “puliti” che la trasportavano all’estero, prevalentemente in Moldavia, confondendola tra i bagagli degli altri viaggiatori regolari che rientravano settimanalmente nei loro paesi d’origine.
In seguito al fermo di uno degli autisti, inoltre, il gruppo, temendo di essere individuato, aveva pensato di cambiare base operativa trasferendo temporaneamente la refurtiva in un garage del comune di Isola Rizza, di proprietà di un italiano, dove poi è stata rinvenuta e sequestrata dagli operanti.
Il sodalizio è stato individuato grazie alle tracce, seguite dagli investigatori, di un veicolo “pulito” che precedeva, a poca distanza, i mezzi rubati con il compito di preservare l’eventuale controllo di forze dell’ordine impegnate nell’ordinario controllo del territorio. Veicolo che poi veniva controllato nel parcheggio di un hotel di San Giovanni Lupatoto dove i membri avevano trovato alloggio.
I fermati sono: D.P. 21enne moldavo, V.C. 21enne moldavo, V.P. 27enne moldavo, A.I. 32enne rumeno e A.C. 31enne rumeno tutti accusati a vario titolo di furto pluriaggravato e ricettazione. Nei confronti del rumeno A.C., inoltre, l’accusa è anche di detenzione di stupefacenti: nel corso della perquisizione nel casolare di Zevio, infatti, all’interno di uno dei mezzi nella disponibilità dell’arrestato, venivano rinvenuti gr. 190 di marijuana.
Al fine di eludere la loro identificazione, inoltre, i tre soggetti moldavi possedevano documenti falsi intestati a persone di origine rumena, che sono stati sequestrati. L’operazione consentiva il recupero di tre mezzi rubati nelle province di Treviso, Vicenza e Pordenone nonché dell’intera refurtiva il cui valore commerciale è stato stimato in euro 200.000 che è stata restituita ai proprietari.