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Covid: “Variante inglese già in Italia in soggetti mai stati in Inghilterra” | +3357 positivi | Dati 23 dicembre 2020

La rivelazione del professor Palù sulle mutazione del Covid, con la conferma che il vaccino funziona anche in questo caso.

Covid: “Variante inglese già in Italia in soggetti mai stati in Inghilterra” | +3357 positivi | Dati 23 dicembre 2020
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Punto stampa con ospiti il professor Palù, la dottoressa Russo e il dottor Flor, nuovo direttore della sanità veneta.

Bollettino aggiornato

49.830 tamponi nelle ultime 24 ore, +3.357 positivi (6,74% incidenza sui tamponi), ricoverati 3.269, di cui 381 in terapia intensiva (+2), morti +116, dimessi +182.

Ha preso poi subito la parola il dottor Flor:

“Ringrazio per la stima e la fiducia la Regione Veneto, sono ben consapevole della delicatezza del ruolo e del momento – ha esordito Flor – Nella nostra regione grosse criticità legate al Covid non ce ne sono state nelle strutture ospedaliere o nelle terapie intensive. Detto ciò lo sforzo che viene richiesto è importante, lo sappiamo. Dovremo essere bravi a fare ‘integrazione’ dei servizi per gestire anche il dopo”.

L’accusa sui dati degli asintomatici e il “ritardo recuperato”

Rispondendo poi alle accuse rivolte dal gruppo politico “Veneto che Vogliamo” sulla presunta “falsificazione” dei dati da parte della Regione su terapie intensive e conteggio degli asintomatici per restare in zona gialla, ha preso la parole la dottoressa Russo:

“E’ vero che da parte nostra c’è stato, ad un certo punto, un ritardo nella comunicazione dei dati al ministero, ma poi abbiamo caricato tutti i dati arretrati, identificando lo stato clinico a chi mancava, circa 10-15mila persone suddivise per Ulss. E li abbiamo prontamente comunicati all’Istituto superiore di Sanità”.

E Zaia ha aggiunto: “Un problema comunque durato solo qualche giorno, non mesi, va sottolineato”.

Sulle terapie intensive ha risposto Flor:

“Il piano che è stato fatto prevede di arrivare a mille terapie intensive solo se i malati Covid in rianimazione dovessero salire a 600 (con una riserva di 400 posti per le altre patologie). Se lo scenario fosse questo il personale lo prenderemmo dalle sale operatorie, non ci sono alternative”.

Piano vaccinale

Sempre la dottoressa Russo ha poi illustrato il Piano vaccinale anti Covid, di cui ieri sono state approvate le linee guida. Obiettivi sono “definire il modello organizzativo per le varie categorie identificate dal Ministero, somministrate nel più breve tempo possibile il vaccino, assicurare stoccaggio in maniera sicura e garantire registrazione di tutti i dati relativi alla vaccinazione, monitorare l’efficacia del vaccino ed eventuali controindicazioni”.

I tempi sono molto stretti visto che il Vaccination Day sarà il 27 dicembre: 875 dosi arriveranno per la Regione Veneto, già distribuite nelle Ulss.

“Priorità ad operatori sanitari e ospiti nella Rsa, poi si procederà con la popolazione partendo dai più anziani”.

Virus “inglese” e storia dei vaccini

Ha infine preso la parola il professor Palù, che ha fatto un breve excursus storico sui vaccini e la loro importanza per abbattere drasticamente il tasso di mortalità.

“I due vaccini anti Covid che abbiamo ora hanno il 95% di efficacia e sono passati attraverso tutte le fasi. Questo vaccino previene addirittura l’infezione, con immunità sterilizzante. Nessun evento letale è stato associato al vaccino”.

Poi la rivelazione sulla cosiddetta “variante inglese”:

E’ già presente in soggetti italiani mai stati in Inghilterra – ha rivelato Palù – Questo virus evolve e la variante inglese ne ha di più”.

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