Morgante (FDI): “Dopo il caso di Castel d'Azzano la chat Omegle va chiusa”
Chiunque può nascondersi dietro un nickname e carpire la fiducia di ragazzi minorenni.
In questi giorno l’Istituto comprensivo statale “Antonio Cesari” di Castel d’Azzano” ha deciso di inviare una circolare ai genitori della scuola secondaria di primo grado dell’istituto dopo che si sono verificati diversi casi di diffusione dell’utilizzo della chat Omegle. Maddalena Morgante, responsabile per il Veneto del Dipartimento pari opportunità, famiglia e diritti non negoziabili di Fratelli d’Italia, ha deciso di intervenire dopo aver visto la lettera.
Omegle dev'essere bloccato
Maddalena Morgante, responsabile per il Veneto del Dipartimento pari opportunità, famiglia e diritti non negoziabili di Fratelli d’Italia, interviene dopo la lettera inviata nei giorni scorsi dal Comune di Castel d'Azzano che ha messo in allarme i genitori dei ragazzi degli istituti scolastici dove è stato riscontrato un incremento nell'uso della chat il cui motto "Talk to stranger", parla con uno sconosciuto, si accompagna alla totale assenza di controlli. Morgante ha affermato:
"Omegle, la chat che invita a incontrare sconosciuti, va chiusa: non possiamo permetterci un altro caso come quello che ha portato alla morte di una bambina di Palermo nei giorni scorsi. Deve intervenire il Garante della Privacy per bloccarla!".
Nessun filtro
Morgante ha poi aggiunto:
"Già nel recente passato la ricerca condotta da una psicologa di Verona, Giuliana Guadagnini, ha evidenziato come su questa chat quasi il 40% dei messaggi riguardasse inviti a scambiare immagini a sfondo sessuale quando non esplicite richieste sessuali. Non c'è alcun filtro all'entrata: chiunque può nascondersi dietro un nickname e carpire la fiducia di ragazzi minorenni, senza alcuna esperienza e capacità di difesa. Per questo, esattamente come fatto per Tik Tok, Omegle va stoppato, bloccato, almeno sino a quando non verranno adottate misure per proteggere i nostri ragazzi".