Cashback, i benzinai chiedono una stretta contro i micropagamenti frazionati
l presidente nazionale della FIGISC Bearzi: "Mi auguro si rimedi il più in fretta possibile"
Cashback, pagamenti frazionati per accumulare più transazioni e scalare la classifica per il “superpremio” da 1500 euro. Gli esercenti, e in particolare i benzinai riuniti nella FIGISC (Federazione Italiana Gestori Impianti Stradali Carburanti) chiedono di inserire una stretta alla misura.
Cashback, stretta in vista contro i micropagamenti?
Di esempi ne sono piene le cronache: rifornimenti (e acquisti) frazionati in decine di piccoli pagamenti. Il motivo? Accumulare quante più transazioni possibili per arrivare tra i primi 100mila in gara per il Super Cashback messo in campo dallo Stato per contrastare l’evasione fiscale e ottenere il “premio” da 1500 euro. Una strategia che, per quanto non vietata, sta mettendo in difficoltà i principali “bersagli” dei “frazionatori seriali”, i benzinai. Da loro infatti è più facile accumulare scontrini di un euro o poco più (qualcuno anche meno, ignorando che non viene conteggiato) approfittando del self service.
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Ad ogni transazione infatti vengono applicate le commissioni per il pagamento con la carta, che finiscono per rosicchiare il già ridotto guadagno di chi gestisce la stazione di rifornimento.
Intervenuto su Radio 24, il Presidente della FIGISC Bruno Bearzi ha spiegato che “dalle interlocuzioni che ho avuto, informali, con l’Amministrazione, sembrerebbe che essendo a conoscenza del problema e comunque sollecitati da noi, qualche iniziativa sarà presa a breve. Mi auguro che sia nel tempo più breve possibile, anche perché si va a penalizzare chi si comporta in maniera corretta”.
“Occorre rimediare con urgenza”
Il problema dei “furbetti del Cashback” è stato oggetto anche di una lettera del deputato di Forza Italia Luca Squeri diretta al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri, in cui si evidenzia che “diversamente da quanto ipotizzato inizialmente (la bozza del suddetto DM attuativo contemplava, al comma 3 dell’articolo 8, l’ipotesi dei frazionamenti artificiosi dei pagamenti effettuati con Strumenti di Pagamento elettronici riferibili al medesimo acquisto presso lo stesso esercente e li vietava espressamente) le regole attualmente vigenti non sono in grado di prevenire i possibili comportamenti elusivi che si verificano nell’ipotesi di frazionamento delle operazioni”.
“Lascia sconcerto e desta forte preoccupazione quanto sta avvenendo presso numerosi impianti di distribuzione carburanti – riporta l’onorevole – laddove singole operazioni di rifornimento vengono frazionate ripetutamente, per importi minimi, con l’intento di raggiungere il maggior numero possibile di transazioni necessarie, come noto, per l’ottenimento dei benefici legati al meccanismo del cash back. La cancellazione del divieto di operazioni di pagamento artificiosamente frazionate, prevista nella bozza originaria del decreto attuativo, ha determinato dunque un grave vulnus normativo al quale occorre, con urgenza, porre rimedio, ripristinando la norma e dando seguito ai rilievi formulati dal Consiglio di Stato e resi nel parere espresso dalla Sezione Consultiva per gli Atti Normativi”.
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