Recupero ex Arsenale: nella palazzina di comando ci sarà il museo deposito
La palazzina di Comando diventa così la naturale prosecuzione del museo di Castelvecchio, un anello di congiuntura tra il quartiere di Borgo Trento e il centro storico.
Un vero museo deposito con una biblioteca moderna aperta a tutti. E’ questo il concept scelto dall’Amministrazione per la palazzina di Comando dell’ex Arsenale, oggetto insieme a tutto il compendio del processo di recupero già avviato.
Recupero ex Arsenale
Una nuova concezione di spazio museale, con offerte che vanno oltre le esposizioni e le mostre tradizionali, per un luogo vivo, aperto a tutti e fruibile in ogni suo spazio.
Un modello che consente di valorizzare in modo significativo il patrimonio artistico cittadino, fino ad oggi conservato nei depositi, ma anche di potenziare un servizio, quello delle biblioteche specialistiche, molto richiesto dai fruitori ma penalizzato da spazi fino ad oggi inadeguati.
La nuova vita della palazzina di Comando emerge dal progetto definitivo alla cui stesura hanno lavorato gli uffici dell’Urbanistica insieme ai professionisti di Politecnica, frutto inoltre del confronto con il settore Cultura e la direzione dei Musei civici.
Una fruizione che non può che essere legata ai musei civici. Anzitutto per la vicinanza strategica con il museo di Castelvecchio, di cui diventerà naturale espansione, ma anche per la funzione di deposito delle collezioni del museo di Storia Naturale svolta fino ad oggi e che proseguirà in forma ampliata.
Biblioteche specialistiche
Gli spazi a disposizione sono di dimensioni importanti, circa 2.200 metri quadrati di superficie distribuiti su due piani che saranno così valorizzati. Al piano terra ci saranno le biblioteche specialistiche, quelle dedicate a Castelvecchio, alla Galleria d’Arte Moderna e al museo di Storia Naturale, al piano primo ci sarà invece il vero e proprio ‘museo deposito’.
La zona ovest del piano terra sarà riservata alle biblioteche specialistiche del Museo di Castelvecchio e della Gam, la zona est a quelle del Museo di Storia Naturale, con le sezioni di Zoologia e Botanica.
Valore aggiunto saranno i nuovi servizi a corredo delle biblioteche, necessari per un luogo che ospiterà incontri, conferenze, laboratori e soprattutto aperto ai giovani. Al piano terra ci saranno quindi la caffetteria, sale dedicate alla lettura, bookshop, aule didattiche con postazioni informatiche, oltre naturalmente ai locali di servizio come guardaroba e bagni.
Il museo deposito
Sfrutterà gli spazi del primo piano della palazzina e ospiterà dalle 300 alle 500 opere, alcune delle quali mai esposte prima d’ora. Un’occasione unica per far conoscere il patrimonio artistico cittadino, la sua storia e ciò che rappresenta per l’identità veronese. Saranno percorsi più smart rispetto a quelli delle tradizionali esposizioni, con temi che stimoleranno i visitatori a scoprire intere collezioni, la loro provenienza e il legame con la città.
Tempistica
Il progetto definitivo è in fase di chiusura per tutto il complesso dell'Arsenale a cura dell'ATI Politecnica. Nel frattempo il cantiere va avanti. Dopo le demolizioni a gennaio degli edifici non vincolati, ora tocca al rifacimento dei tetti, per i quali la commissione sta decidendo l'impresa appaltatrice in questi giorni.
I dettagli del progetto sono stati illustrati oggi in municipio dall’assessore alla Cultura Francesca Briani. Presenti la direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi e la presidente della Commissione temporanea Arsenale Paola Bressan. Briani ha spiegato:
“L’idea di base è quindi quella di valorizzare e veicolare lo straordinario patrimonio artistico e culturale conservato nei musei civici in chiave moderna, con strumenti, modalità e servizi attrattivi sia verso i turisti che i veronesi. Vogliamo offrire un’accoglienza all’altezza delle aspettative, che fino ad oggi purtroppo ha risentito della mancanza di spazi adeguati. Questo progetto ci permette inoltre di valorizzare il nostro patrimonio e far conoscere ai cittadini la straordinaria ricchezza conservata nei nostri depositi. La palazzina di Comando diventa così la naturale prosecuzione del museo di Castelvecchio, un anello di congiuntura tra il quartiere di Borgo Trento e il centro storico. Vogliamo che diventi un luogo vivo in ogni sua parte, fruibile a tutti e in particolare ai giovani. In questa direzione va la scelta di dotarlo di quei servizi che oggi non possono mancare in un museo moderno, dove l’arte e la cultura del passato interagiscono con i linguaggi e gli strumenti del futuro”.
L’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala, che non ha potuto partecipare alla conferenza, ha spiegato:
“Il progetto di recupero dell’ex Arsenale è complesso e molto articolato. Le diverse e specifiche funzioni ci impongono di procedere per fasi. Tuttavia andiamo avanti spediti, procedendo parallelamente su diversi piani, in modo da accorciare il più possibile i tempi per raggiungere l’obiettivo prefissato. E’ bello vedere, fase dopo fase, come si sta materializzando il grande progetto per restituire alla città un Arsenale completamente riqualificato e che rimarrà pubblico”.
La direttrice Rossi ha spiegato:
“La possibilità di avere nuovi spazi museali ci consente di proseguire il progetto di ‘restituzione’ delle opere avviato dall’Amministrazione tre anni fa, grazie al quale sono state riportate alla luce centinaia di creazioni mai esposte o lasciate per decenni nei depositi. Molto bene anche il progetto per le biblioteche specialistiche, la ricchezza di quelle civiche è riconosciuta a livello nazionale e dimostrato da una quantità di fruitori in continuo aumento”.
La presidente Bressan ha ribadito il concept che sta alla base della progetto di riqualificazione di tutto il compendio dell’Arsenale:
“Condivisione e permeabilità di tutti gli spazi del complesso, sono questi i principi che animano il disegno per rendere questo luogo vivo e fruibile a tutti, dove tutte le palazzine saranno in dialogo tra loro per arricchirsi a vicenda e creare una vera connessione tra la città e questo luogo così importante e strategico”.