Castello e Tione: «Ponti fuori contesto»

La presunta «contraddizione» della Soprintendenza: critica nei confronti del Comune per le immagini proiettate sulle ma apparentemente «morbida» riguardo ai ponti «moderni».

Castello e Tione: «Ponti fuori contesto»
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La presunta «contraddizione» della Soprintendenza: critica nei confronti del Comune per le immagini proiettate sulle ma apparentemente «morbida» riguardo ai ponti «moderni».

La Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, organo periferico del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, svolge compiti di tutela del patrimonio culturale nel territorio di competenza e coopera con gli altri enti territoriali per la sua valorizzazione. I compiti istituzionali della Soprintendenza sono volti al recupero e alla tutela delle architetture e dei paesaggi delle nostre civiltà precorse, al fine di salvaguardare le caratteristiche e gli aspetti significativi da trasmettere come memoria e testimonianza alle società di oggi e di domani.

L'attività di tutela sui beni riconosciuti di interesse culturale si concretizza nell'individuazione, nella catalogazione, nello studio e nelle conseguenti operazioni volte alla protezione e alla conservazione della loro integrità. Quello che fa strano è che a Villafranca, o meglio nell’area che circonda il Castello scaligero, la Soprintendenza abbia «chiuso» un occhio.

Basta guardare ad esempio i due ponti in ferro davanti al Castello, considerati «uscite di sicurezza» o quelli da poco «rinnovati» lungo il Tione. Ponti che, a detta di una parte dei cittadini, stonano. Per molti di loro infatti sono fuori contesto e non si integrano con il paesaggio circostante. Ponti moderni, belli senza alcun dubbio, ma ben lontani insomma dall’idea originale di un tempo. Quello che però ha fatto «scalpore» e sgranare gli occhi ai cittadini, suscitando in loro stupore ed incredulità, è il fatto che, tempo addietro, la stessa Soprintendenza aveva «bacchettato» il Comune per aver proiettato sulle mura del Castello immagini natalizie, raffiguranti immagini di Babbo Natale e scritte di Buone Feste.

Tirando le somme, insomma, l’incredulità è nata proprio dal fatto che, secondo i cittadini, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio, abbia adottato «due pesi e due misure». «Per quanto riguarda gli eventi o le manifestazioni temporanee (come in questo il fascio di luci proiettato sulle mura del Castello, ndr) - ha spiegato il sindaco Mario Faccioli - occorre dare comunicazione e avere precisa autorizzazione. Per quanto riguarda invece tutti quei lavori che poi diventano stabili, come ad esempio manutenzioni ordinarie e straordinarie c’è bisogno di un progetto ed autorizzazione sullo stesso progetto per il tipo di materiale e per il tipo di intervento che si esegue. Se invece volessimo fare un evento di una settimana, un giorno o più giorni che possa pregiudicare l’aspetto monumentale, occorre dare comunicazione e richiesta alla Soprintendenza».

«La Soprintendenza non è che mette vincoli, c’è una norma che indica nel dettaglio come vanno trattati i monumenti - continua - ed ogni monumento ha un determinato tipo di materiale che va contestualizzato. Il “vincolo” è sostanzialmente un modus operandi che si deve avere nei confronti del tipo di monumento che vai a toccare. Poi ci sono diversi vincoli comunque da tenere in considerazione; quello paesaggistico che riguarda tutto il centro storico, quindi i colori, la tipologia di intervento edilizio, e l’altro monumentale che riguarda l’area di perimetro del Castello. Ed ognuno ha metodo di intervento tecnico che secondo norme e secondo principi viene certificato dalla Soprintendenza. Per quanto riguarda poi tutti quei ponti lungo il Tione a cui si riferiscono i cittadini, sono state rilasciate le autorizzazioni del caso, ma non vi sono vincoli monumentali. I giardini, invece, sono vincolati; del resto sono l’area verde monumentale del Castello».

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