Bussolengo

Chiedono indicazioni stradali e gli rubano il Rolex: un malvivente fermato a Cerea

Il malvivente aveva bloccato l'uomo in maniera decisa e fulminea con il suo braccio intorno al collo mentre il complice aveva afferrato il suo braccio sinistro strappandogli l’orologio dal polso, causandogli delle escoriazioni alle mani.

Chiedono indicazioni stradali e gli rubano il Rolex: un malvivente fermato a Cerea
Pubblicato:

Un arresto è stato operato nei confronti di D. D. P., cittadino romeno, classe 2002, celibe, disoccupato, pluripregiudicato, in esecuzione a ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP del Tribunale di Verona il 24 febbraio 2021.

Chiedono indicazioni stradali e gli rubano il Rolex

I Carabinieri della Stazione di Bussolengo, all’esito di attività investigativa, hanno rintracciato e tratto in arresto l’uomo, ritenuto responsabile di una rapina di un rolex.

I fatti risalgono al pomeriggio dello scorso 22 dicembre, quando la Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Peschiera del Garda aveva inviato una pattuglia presso la sede di un’azienda operante nel settore metalmeccanico con sede a Bussolengo, poiché, poco prima, l’Amministratore Delegato era rimasto vittima di una rapina.

Giunti sul posto, i militari intervenuti accertavano che 2 uomini verosimilmente dell’Est Europa, dopo aver aggredito il malcapitato, gli avevano rubato il suo orologio Rolex. Dai primi accertamenti effettuati, si appurava che il veicolo utilizzato dai due autori della rapina, una Fiat Punto di colore grigio, era rimasta bloccata nel parcheggio interno dell’azienda e che i due uomini si erano dati alla fuga a piedi. Tale veicolo veniva sottoposto a sequestro per poi svolgere gli accertamenti tecnici del caso.

Lo avevano bloccato

Nel frattempo la vittima, che a causa dell’evento aveva riportato delle escoriazioni alle mani, dopo un controllo presso il pronto soccorso dell’ospedale di Bussolengo, sporgeva denuncia di quanto accaduto.
L’uomo, in particolare, raccontava che, appena giunto in azienda, aveva notato due persone che gli erano venute incontro.

Uno dei due, nello specifico, gli si era avvicinato con il pretesto di chiedere un’informazione in lingua straniera, facendo intendere di aver bisogno di un’indicazione stradale. Una volta giunto nelle immediate vicinanze del dirigente d’azienda, però, lo aveva bloccato in maniera decisa e fulminea con il suo braccio intorno al collo mentre il complice aveva afferrato il suo braccio sinistro strappandogli l’orologio dal polso, causandogli delle escoriazioni alle mani. I due uomini, una volta preso l'orologio, si erano allontanati con passo svelto per poi salire a bordo di una Fiat Punto che era parcheggiata all'interno dell'Azienda; si erano diretti quindi a tutta velocità verso il cancello carraio automatico che in quel momento però era chiuso. A quel punto, non riuscendo ad aprirlo, avevano abbandonato l'auto nel parcheggio e, dopo aver scavalcato il cancello, avevano proseguito la fuga a piedi.

Gli accertamenti

A seguito degli accertamenti tecnici effettuati sul veicolo in uso ai due autori della rapina, venivano recuperati dei documenti e delle schede sim intestate sia a D. D. P. che a D. M., classe 79, cittadino romeno, pregiudicato. Considerato che sul veicolo abbandonato vi erano tracce che portavano ai predetti e che le descrizioni fornite dalla vittima e dai testimoni trovavano riscontro nei dati anagrafici degli stessi, si è ritenuto che potessero essere proprio loro gli autori del reato.

A tal proposito, sia la vittima che un testimone, sono stati sottoposti a individuazione fotografica, riconoscendo, senza alcun dubbio, in D. M. e D. D. P. gli autori della rapina. Raccolti questi inequivocabili indizi di colpevolezza, i Carabinieri avviavano immediate indagini volte al rintraccio dei malfattori.

Il 10 febbraio scorso, a seguito di mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento e, dopo giorni di lunghi ed estenuanti appiattamenti, i militari della Stazione di Bussolengo, coadiuvati nella fase esecutiva dai colleghi della Compagnia di Legnago, individuavano e bloccavano il malfattore, sottoponendolo a fermo di Polizia giudiziaria.

Le immediate ricerche non consentivano purtroppo di rintracciare anche il complice D. D. P. che, verosimilmente, si era rifugiato in Romania con il chiaro intento di sottrarsi alla cattura. Ciò nonostante, i Carabinieri di Bussolengo non hanno mai smesso di dargli la caccia e, dopo aver richiesto e ottenuto dall’A. G. la misura cautelare della custodia in carcere, si sono adoperati costantemente al fine di individuarlo.

Tale operazione è stata molto difficile poiché l’uomo risultava sempre residente in Romania e di fatto non faceva mai emergere un domicilio reale e stabile in Italia; tuttavia,a seguito di serrate ricerche nel territorio della Bassa Veronese (ultimo luogo noto ove lo stesso era domiciliato), veniva individuato a Cerea la scorsa notte nel corso di un servizio di appiattamento. A quel punto i militari di Bussolengo, coadiuvati dai colleghi della Stazione di Sanguinetto, bloccavano D. D. P. e lo dichiaravano in stato d’arresto, dando così esecuzione alla misura cautelare e assicurando anche lui alla giustizia. Al termine delle formalità di rito, D. D. P. è stato condotto presso la Casa Circondariale di Verona Montorio e dovrà rispondere anche lui del grave delitto perpetrato.

Un altro arresto

Un altro arresto è stato operato nei confronti di L. L. B. N., cittadino peruiano, classe 88, senza fissa dimora, disoccupato, celibe per il reato di false attestazioni a Pubblico Ufficiale.
Nella mattinata di ieri, a Bussolengo in via De Gasperi, una pattuglia dei Carabinieri sottoponeva a controllo il predetto L. L. poiché si aggirava con fare sospetto nei pressi del luogo ove si stava svolgendo il mercato settimanale. Dato che l’uomo, durante le fasi del controllo, si mostrava insofferente e visibilmente agitato, i Carabinieri decidevano di sottoporlo a perquisizione personale e, all’ interno del suo borsello, venivano trovati una Patente di guida spagnola e una carta d’ identità spagnola, intestate a L. L. N. B.. La fotografia presente su entrambi i documenti, tuttavia, mostrava il volto di una persona decisamente diversa rispetto al fermato, in particolare l’ uomo raffigurato nei documenti appariva nettamente più giovane e con tratti somatici differenti. Avendo il sospetto che tali documenti non appartenessero all’ uomo, lo stesso veniva invitato a dichiarare le proprie generalità, compilando un modulo apposito, sul quale, però, venivano indicati dati anagrafici che non concordavano con quelle presenti sui documenti.

A quel punto, considerato che vi erano forti dubbi circa le reali generalità dell’ individuo, si procedeva all’ identificazione mediante foto-segnalamento presso gli Uffici del Comando Compagnia Carabinieri di Peschiera del Garda. Tale controllo avvalorava i sospetti degli operanti poiché faceva emergere che lo stesso aveva dichiarato ben tre diversi nominativi in altrettante circostanze. A quel punto, di fronte all’evidenza, l’ uomo spontaneamente ammetteva che i documenti mostrati e le generalità fornite non appartenevano a lui.
Pertanto, per aver fornito sull’apposito modulo da lui stesso compilato false attestazioni sulla propria identità, ribadite dalla consegna di documenti anche falsi di altra persona, i Carabinieri procedevano all’arresto di L. L. N. B..

Seguici sui nostri canali