Capodanno 2019: non solo cotechino e lenticchie in Veneto

La storia dell'assemblamento di questa immancabile leccornia, apprezzata e preparata in tutta Italia. Le sapete preparare le lenticchie alla Veneta e la pearà?

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Capodanno 2019: non solo cotechino e lenticchie in Veneto. La storia dell'assemblamento di questa immancabile leccornia, apprezzata e preparata in tutta Italia. Le sapete preparare le lenticchie alla Veneta e la pearà?

La tradizione

La notte del 31 dicembre si avvicina e le buone tradizioni vanno mantenute, in tanti gli italiani che stanno acquistando e preparando in questi giorni il cotechino, lo zampone e le lenticchie. Una unione rituale tra un salume molto apprezzato e per nulla consigliato nelle diete e un legume che, invece, viene inserito nei regimi alimentari da nutrizionisti e dietologi. Un piatto unico, molto ricco, nutriente e soprattutto amato da milioni di italiani che lo scelgono da generazioni, come piatto da degustare nelle feste che accompagnano la chiusura dell'anno.

La Pearà di Verona

I veronesi, tra bolliti e cotechino, preparano anche il piatto forse più amato in città e provincia: la pearà, in italiano significa "pepata".  Una salsa povera realizzata con brodo di carne, pane raffermo grattugiato, pepe e midollo, nella composizione che pare essere state tramandata dalle nonne veronesi, ma che nel tempo è stata arricchita, a piacere e non da tutti, da una spolverata di parmigiano. Il segreto di questa salsa sta nel brodo, dev'essere fatto con la carne giusta, in tagli e qualità e poi nella cottura, sia in termini di intensità, sia di tempo.

pearà

Le lenticchie alla Veneta

Tra le moltissime ricette che si trovano su internet che riguardano le lenticchie, il Veneto ha conquistato un posto sul blog Cucina Country, che ha gentilmente descritto la sua ricetta:

Capodanno 2019: non solo cotechino e lenticchie in Brianza. La storia dell'assemblamento di questa immancabile leccornia, apprezzata e preparata in tutta Italia. Le sapete preparare le lenticchie alla Veneta?

 

 

Origini del cotechino

Una pietanza diffusissima in tutte le regioni del nord Italia è proprio il cotechino. Sull'enciclopedia online viene spiegata l'origine del nome, che nasce da "cotica", la cotenna di maiale, e prende nomi locali a seconda della zona in cui viene prodotto. L'assemblamento del cotechino prevede una composizione precisa di carne di suino, che solitamente viene così divisa: 60% di carni magre, 20% di cotenna e 20% di gola, guanciale e pancetta.

Date certe non sembrerebbero esserci sulla nascita del cotechino, lo spiegano bene sul sito unicamente dedicato al COTECHINO:

"L’idea di sistemare il contenuto del maiale in piccoli contenitori fatti con le budella stesse dell’animale è antichissima e ha permesso  di avere a disposizione un sistema di conservazione assai efficace. Il cotechino è per questo considerato l’antesignano di ogni tipo di “insaccato”. Dalla mortadella al salame. L’idea di utilizzare come involucro la pelle e non le budella è successiva,di molti secoli dopo,ma questa è un’altra storia. Quella dello zampone.La storia dello zampone è abilmente impastata con la leggenda. Come spesso accade quando non si hanno notizie certe, la nascita dello  zampone viene concordemente fatta risalire al  1511, Anno del Signore".

Il cotechino o lo zampone? Sono due prodotti diversi, poiché il primo viene "creato" con il budello, il secondo rappresenta la zampa anteriore del maiale che non viene modificata artificialmente. L'Igp di questo prodotto è di Modena.

Leggi anche: Come cucinare il cotechino in crosta

Origini delle lenticchie

La Lens culinaris, o lenticchia, è una pianta erbacea annuale, coltivata in tutto il mondo, si trova in commercio di diverse tipologie ed è ricca di proteine e ferro. Le varietà sono in colore, come: la lenticchia verde (Richlea, Laird), gialla, rossa, marrone (Masoor dalla buccia marrone e l'interno aranciato)  e nelle taglie che possono essere piccole, medie o grandi.

La tradizione, pare millenaria, dona a questo alimento il significato di prosperità e denaro. In primis per la forma che le rappresenta e poi proprio per le loro proprietà nutritive sostanziose che, in tempi passati, era ciò che contava di più. Secondo le credenze, però, le lenticchie acquisiscono questo potere solo se messe in ammollo nella notte tra il 30 e il 31 dicembre e vanno poi mangiate l'anno nuovo.

Leggi anche: Cenone di Capodanno con zampone e lenticchie

Altre culture

Quella della prosperità non è, però, una tradizione diffusa in tutte le culture e civiltà del mondo. In quella ebraica le lenticchie, insieme alle uova, fanno parte delle cerimonie tradizionali del lutto perché la loro forma rotonda simboleggia il ciclo di vita dalla nascita alla morte. C'è chi, invece, ne ha fatto il piatto nazionale, come l'Etiopia che prepara le lenticchie stufate chiamate kik o kik wot accompagnate con la focaccia injera. Lenticchie a pasta gialla sono inoltre usate per fare uno stufato non piccante che è uno dei primi cibi solidi per lo svezzamento dei bambini.

 

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